Confcommercio: “Imprenditori pronti alla mobilitazione dal 4 maggio”

FIRENZE – “Il terziario deve ripartire, come il resto dell’economia”. In Confcommercio non hanno dubbi. “E non ha senso – si legge in una nota – trattare la Toscana come Codogno o il Piemonte, dove i contagi salgono invece che scendere”. Ne è convinta Confcommercio Toscana, che invita tutti gli imprenditori del territorio regionale ad […]

FIRENZE – “Il terziario deve ripartire, come il resto dell’economia”. In Confcommercio non hanno dubbi. “E non ha senso – si legge in una nota – trattare la Toscana come Codogno o il Piemonte, dove i contagi salgono invece che scendere”. Ne è convinta Confcommercio Toscana, che invita tutti gli imprenditori del territorio regionale ad aderire alla mobilitazione indetta per lunedì 4 maggio. In segno di protesta, dalle 10.30 alle 13 saranno aperti negozi, botteghe, bar e ristoranti di tutta la Toscana, nonostante i Decreti ministeriali ancora lo vietino. Serrande alzate, porte spalancate, luci accese, ma non si potranno ovviamente far entrare clienti. Queste le regole principali della mobilitazione. È poi richiesto di postare sui social la foto del proprio esercizio aperto utilizzando l’hashtag #riapriamoilcommercio. In alcuni punti strategici delle città saranno allestite tavole imbandite dove personaggi di spicco della categoria e della società saranno a disposizione (nel rispetto delle regole di sicurezza in vigore) per spiegare le ragioni della mobilitazione. L’obiettivo di Confcommercio è attirare l’attenzione di pubblico e autorità sulla questione riaperture. Nei giorni scorsi l’associazione ha chiesto infatti alla Regione Toscana e ai Prefetti toscani di farsi portavoce presso il Governo delle richieste della categoria: “Anticipare al 4 maggio – anziché al 18 come previsto dal premier Conte – la ripartenza dei negozi al dettaglio”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. “Torniamo poi a ribadire l’assoluta urgenza di aiuti concreti per il settore: contributi a fondo perduto, moratoria fiscale e sostegno per pagare affitti e bollette. Misure che si affiancherebbero a quelle già previste dai Decreti Cura Italia e Liquidità, che si sono però rivelate da subito insufficienti a sostenere le imprese e l’occupazione in questo momento”. “Per bar e ristoranti – precisa il presidente di Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano – è più importante determinare le condizioni che non il momento della riapertura. Se dobbiamo aprire con gli stessi costi di prima e gli incassi dimezzati per il rispetto delle distanze imposte, è del tutto inutile ed anzi dannoso riprendere l’attività”. “Ripartire è un imperativo per tutti e si può fare in sicurezza”, sottolinea Marinoni. “I nostri operatori sono pronti a farlo e disponibili a collaborare con le autorità preposte perché si rispettino tutte le regole necessarie a contenere il contagio. Purtroppo, il virus non scomparirà neppure a giugno quindi si tratta di imparare al più presto a conviverci nel modo più giusto, conciliando le tutele per la salute all’esigenza di vivere e lavorare mantenendo la qualità delle relazioni, dell’accoglienza e dei servizi”. “Siamo convinti ad andare avanti con la nostra mobilitazione, a meno che nel fine settimana il presidente del Consiglio non annunci i correttivi e i provvedimenti che auspichiamo”, conclude il direttore della Confcommercio Toscana.