Confesercenti: “Scontrini, su 100 esercizi commerciali del settore moda neanche il 6% ha aderito alla lotteria”

FIRENZE – “Con la lotteria degli scontrini si gioca sulla pelle degli esercenti una partita che rischia di creare ulteriori problemi alle aziende del settore, con costi per ogni singolo registratore di cassa che vanno dai 100 ai 400 euro a carico completo delle attività commerciali, nessun credito d’imposta e nuovi adempimenti, senza che questo […]

FIRENZE – “Con la lotteria degli scontrini si gioca sulla pelle degli esercenti una partita che rischia di creare ulteriori problemi alle aziende del settore, con costi per ogni singolo registratore di cassa che vanno dai 100 ai 400 euro a carico completo delle attività commerciali, nessun credito d’imposta e nuovi adempimenti, senza che questo si traduca in incremento dei consumi o in sostegni reali alla Pmi”: a parlare così è Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana, a sostegno della propria tesi enuncia i risultati di un monitoraggio su un campione di aziende toscane del settore moda.

“In occasione del primo giorno di estrazione della lotteria degli scontrini, abbiamo effettuato un monitoraggio sull’andamento nel primo mese della lotteria su un centinaio di esercizi commerciali toscani del settore moda di fascia medio/alta. A fronte di oltre 55.000 scontrini emessi in totale, poco più di 3.200 clienti hanno chiesto di partecipare a tale lotteria, una percentuale che sfiora il 6% a dimostrazione di un sostanziale fallimento di tale operazione. Le percentuali cambiano in attività come pubblici esercizi o distributori di carburante in cui peraltro si sono già verificati casi di “furbetti dello scontrino”. “In questo senso, – ha continuato Gronchi – c’è un doppio messaggio negativo che emerge da questa scelta di Stato: una lotteria non combatte di certo l’evasione fiscale, premia chi ha maggiore capacità di spesa a discapito delle fasce povere della popolazione e rischia di essere un regalo alla grande distribuzione. Era questo l’obiettivo del Governo verrebbe da chiedersi?”.

Cashback e lotteria dello scontrino valgono quasi 5 miliardi. Risorse che potrebbero finanziare una nuova tranche di sostegni per circa 1,5 milioni di imprese. ”Sarebbe più opportuno che nella drammatica fase che stiamo vivendo tutti gli sforzi fossero indirizzati a tenere in piedi le decine di migliaia di imprese che rischiano di non farcela, quindi le risorse andrebbero usate per i ristori. L’unica lotteria – ha concluso il presidente di Confesercenti Toscana – è purtroppo quella degli esercenti che ancora sono in piedi, e non sanno se lo saranno il giorno dopo. La lotteria degli scontrini, più che un incentivo, pare in grado di aggravare la crisi in atto per molte attività commerciali”.