Crisi dei pediatri: le associazioni dei genitori lanciano un appello alle istituzioni regionali

SESTO FIORENTINO – Se c’è un argomento che merita sempre la massima attenzione, è sicuramente quello dei bambini. In questo caso a causa di una problematica che il mondo dei bambini lo riguarda altrettanto da vicino: la “crisi” dei pediatri nella nostra regione. Una problematica che tocca da vicino anche la Piana. In base ai […]

SESTO FIORENTINO – Se c’è un argomento che merita sempre la massima attenzione, è sicuramente quello dei bambini. In questo caso a causa di una problematica che il mondo dei bambini lo riguarda altrettanto da vicino: la “crisi” dei pediatri nella nostra regione. Una problematica che tocca da vicino anche la Piana. In base ai calcoli provvisori del Miur e ai nuovi criteri di accreditamento adottati, infatti, dovrebbero essere trenta e non più quarantuno i posti disponibili per i nuovi specializzandi pediatri che verranno assegnati alle università toscane. La diminuzione di undici borse attribuibili alla Toscana (ne erano state finanziate solo 37 l’anno scorso), se confermata in via definitiva, oltre a rappresentare una sconfitta per le scuole universitarie toscane, renderebbe ancora più difficile la situazione dei pediatri nella nostra regione. “Già in diverse zone mancano i pediatri di famiglia e anche gli ospedali hanno difficoltà nel reperimento, – dice Andrea Fiori, uno dei rappresentanti delle associazioni genitori toscane nella consulta pediatrica, è presidente dell’associazione “Cuore di bimbo” – e siamo molti amareggiati; proprio di recente avevamo rivolto alle istituzioni regionali un appello per implementare la rete regionale pediatrica sia a livello territoriale che per sfruttare appieno le borse attribuibili alla Toscana finanziando anche le quattro mancanti in Toscana. E la risposta della Regione era stata confortante tanto che il presidente della Commissione Sanità Stefano Scaramelli ha presentato in consiglio regionale una risoluzione per consentire maggiore sviluppo alla rete proprio anche tramite lo strumento del finanziamento aggiuntivo regionale per la formazione di nuovi pediatri. Tutto questo sembra ancora più assurdo pensando che la Toscana è la delle prime regioni italiane che si è dotata di una rete pediatrica funzionante e in costante evoluzione e che, coordinata dal Meyer, cerca, proprio grazie all’attività sinergica di tutte le strutture pediatriche, di garantire cure adeguate a tutti i bambini dovunque essi vivano nella nostra regione”. “Certo – aggiunge Fiori – ora è necessario il pronto intervento delle nostre tre scuole pediatriche (Firenze, Pisa e Siena) per scongiurare questa riduzione”. Potenziare la rete pediatrica regionale, far nascere una scuola unica regionale di pediatria, favorire la collaborazione tra le Università di Firenze, Siena e Pisa e finanziare borse aggiuntive regionali di formazione specialistica pediatrica che vincolino i vincitori a lavorare in Toscana, per dare una risposta concreta al problema della carenza dei pediatri: questo è in sintesi quello che prevede la proposta di risoluzione “in merito allo sviluppo della rete pediatrica e all’incremento del numero dei pediatri in Toscana” che è stata approvata, con voto favorevole all’unanimità, dall’aula del consiglio regionale. A illustrarla, come già detto in precedenza, Stefano Scaramelli (Pd), che ha voluto l’atto con l’obiettivo di rispondere alla carenza dei pediatri, amplificata – si legge nella risoluzione – da fattori demografici e dalla non omogeneità del territorio: ogni anno in Italia vanno in pensione tra i 650 e i 700 pediatri, mentre dalle scuole di specializzazione ne escono poco più di 400. “Siamo fiduciosi – ha concluso Fiori – proprio perchè la Toscana è una regione all’avanguardia in ambito socio-sanitario; da parte nostra cercheremo di aiutare ed essere di stimolo perchè in ambito pediatrico diventi un’eccellenza nazionale”.