Di Giulio (Casapound): “No al centro di accoglienza a Campi Bisenzio”

CAMPI BISENZIO – E’ una delle notizie che, negli ultimi giorni, ha infiammato – e lo sta facendo tuttora – il dibattito politico a Campi Bisenzio. La notizia è quella della possibile apertura di un Centro di accoglienza a Campi Bisenzio, in via Pistoiese, dopo l’adesione dell’amministrazione comunale al progetto Sprar (il cosiddetto Sistema di […]

CAMPI BISENZIO – E’ una delle notizie che, negli ultimi giorni, ha infiammato – e lo sta facendo tuttora – il dibattito politico a Campi Bisenzio. La notizia è quella della possibile apertura di un Centro di accoglienza a Campi Bisenzio, in via Pistoiese, dopo l’adesione dell’amministrazione comunale al progetto Sprar (il cosiddetto Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati costituisce infatti una rete di centri di “seconda accoglienza” destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale).

Notizia che ha provocato la reazione di Casapound, nella persona del responsabile provinciale Saverio Di Giulio (nella foto): “Riteniamo molto grave la prossima apertura di un centro di accoglienza Sprar a San Piero a Ponti e sono molteplici i motivi per i quali ci opponiamo a questa scelta: in primis la preoccupante mancanza di trasparenza e di informazione da parte del sindaco Fossi, che ha negato questa operazione anche pochi giorni fa in un’intervista radiofonica, dopo essere stato proprio lui, insieme alla sua giunta, a richiedere l’apertura del progetto Sprar e il conseguente arrivo dei richiedenti asilo sul territorio campigiano, come si evince chiaramente da una delibera del 21 febbraio 2017. In secondo luogo ci allarma il fatto che una struttura del genere venga aperta all’angolo tra via Pistoiese e via del Santo, visto si tratta di un villino praticamente confinante con due asili e che in arrivo ci sono 65 immigrati di cui non si conosce la reale provenienza e la reale storia personale”.

“In ultimo ma non ultimo – prosegue Di Giulio – consideriamo assolutamente inopportuno che tra i soggetti aggiudicatari di un appalto da oltre 5 milioni di euro come questo figuri il consorzio “COeSO” e che lo stesso consorzio voglia inserire la cooperativa “Il Cenacolo” fra i gestori del centro, visto che si tratta di quegli stessi soggetti che solo pochi giorni fa sono stati destinatari di provvedimenti della magistratura, in un’indagine che ha scoperchiato gravi irregolarità, anche di carattere penale, nella gestione dell’accoglienza in provincia di Firenze. Si tratta di accuse estremamente gravi, proprio per la specificità dei reati contestati che attengono all’accoglienza dei migranti, e che secondo logica, buon senso nonché correttezza e trasparenza amministrativa avrebbero imposto un immediato stop a questa apertura, quanto meno in attesa dell’esito dell’indagine in corso”.

“Per tutti questi motivi e anche perché riteniamo che ogni singolo euro di spesa pubblica debba essere destinato prima ai cittadini italiani – conclude Di Giulio – abbiamo deciso di intraprendere ogni iniziativa che si renderà necessaria per provare a bloccare questa operazione, anche considerata la forte contrarietà palesata da numerosi cittadini, così come continueremo a batterci a livello nazionale affinché quella orrenda mangiatoia chiamata progetto Sprar venga chiusa per sempre”.