“Edo vive dentro di noi”: inaugurato ai Colli Alti il pozzo che porta il suo nome

SIGNA – Inaugurato questa mattina il pozzo ornamentale che la famiglia di Edoardo Morosi, il ragazzo rimasto vittima di un incidente stradale nell’estate del 2010 mentre a bordo del suo scooter stava tornando a casa. In un luogo simbolo per “Edo”  e una vita che è stata spezzata troppo presto. Ingiustamente. I giardini ai Colli […]

SIGNA – Inaugurato questa mattina il pozzo ornamentale che la famiglia di Edoardo Morosi, il ragazzo rimasto vittima di un incidente stradale nell’estate del 2010 mentre a bordo del suo scooter stava tornando a casa. In un luogo simbolo per “Edo”  e una vita che è stata spezzata troppo presto. Ingiustamente. I giardini ai Colli Alti, un luogo dove Edoardo passava gran parte del proprio tempo libero e sul quale i suoi genitori, Luigi e Patrizia, insieme alla sorella Eleonora, non sono riusciti a trattenere le lacrime. Al pari di Alessandro, lo zio, ex “storico” comandante della Polizia municipale signese e della nonna Marisa. Ma è stata la commozione di tutti a fare da fil rouge a una cerimonia semplice, alle quale era presente “un’altra mamma coraggio”, Paola, il cui figlio, Fabio Rossini, è scomparso invece di recente a causa di un incidente sul lavoro. Ingiustamente anche in questo caso. Ma la vita, gioco forza, va avanti e, come ha ribadito il sindaco Alberto Cristianini, l’amministrazione comunale ha detto subito sì alla proposta di Patrizia e di tutta la famiglia Morosi. Un simbolo nel simbolo il pozzo: innanzitutto perché sia da monito, perché sensibilizzi affinché simili tragedie non possano ripetersi. Ma anche perché grazie all’associazione che ha proprio il nome di “Edo”, “Un pozzo per Edoardo”, a Homa Bay, in Kenya, ne è stato realizzato uno vero che è di grande aiuto per gli abitanti del posto. “Edoardo – ha detto Patrizia – è cresciuto qui e vive sempre dentro di noi” mentre era impossibile fermare quelle lacrime che sembrava quasi volessero andare a finire dentro il pozzo. Il luogo dove ritrovare il figlio. Neanche troppo simbolicamente.

P.F.N.