Frecciarossa bloccato a Settebagni, Rossi: “Servono procedure adeguate. Occorre fare meglio”

FIRENZE – “Cinque ore e quaranta minuti fermi a pochi chilometri da Roma su un treno Frecciarossa ‘doppio’. Poi, alle nove e un quarto di sera, siamo ripartiti su un altro treno su cui siamo trasbordati”. C’era anche il presidente della Toscana Enrico Rossi tra i ‘prigionieri’ (fra questi anche il sindaco di Signa, Alberto […]

FIRENZE – “Cinque ore e quaranta minuti fermi a pochi chilometri da Roma su un treno Frecciarossa ‘doppio’. Poi, alle nove e un quarto di sera, siamo ripartiti su un altro treno su cui siamo trasbordati”.

C’era anche il presidente della Toscana Enrico Rossi tra i ‘prigionieri’ (fra questi anche il sindaco di Signa, Alberto Cristianini) del treno che ieri pomeriggio, poco dopo 15.30, partito da quindici minuti, si è fermato per un guasto alla linea a Capena, su una massicciata in aperta campagna vicino a Settebagni, diretto verso Firenze e Torino. Sedici vetture e oltre novecento passeggeri. Era stato inviato un locomotore per provare a rimorchiare il convoglio. Dopo tre ore si è concluso che era impossibile.

“Viene da chiedersi – dice Rossi e lo scrive in un post su Facebook- perché se questa doveva essere la soluzione non sia stata subito adottata. L’impressione è che manchi una procedura e un piano preciso per la gestione di queste situazioni”. “Vi lascio immaginare – prosegue Rossi – le scene di panico, i commenti dei viaggiatori italiani e di quelli stranieri”. Passate tre ore, con scarse e contradditorie informazioni, senza aria condizionata, qualcuno si è fatto prendere dall’isterismo. Una coppia di giapponesi l’ha presa con filosofia mettendosi a costruire origami di tutte le forme. Mi chiedo se l’autorità di regolazione dei trasporti abbia il compito e sia in grado di fare un’indagine su quello che è successo, di individuarne le cause e di imporre rimedi e protocolli più efficienti. Si tratta di imparare dagli errori e di adottare procedure che garantiscano di più gli utenti”. “Chiedo – conclude Rossi – che il ministro Toninelli si interessi al caso e prenda subito un’iniziativa”.