I Carabinieri arrestano i componenti di una pericolosa banda di rapinatori

SIGNA – Una pericolosa organizzazione dedita a rapine e furti in ambito territoriale è stata sgominata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Firenze che hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso il 9 ottobre scorso dalla Procura della Repubblica di Firenze (Sost.Proc. Dott. Vito Bertoni), nei confronti di cinque […]

SIGNA – Una pericolosa organizzazione dedita a rapine e furti in ambito territoriale è stata sgominata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Firenze che hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso il 9 ottobre scorso dalla Procura della Repubblica di Firenze (Sost.Proc. Dott. Vito Bertoni), nei confronti di cinque persone di età comprese tra 21 e 35 anni. Quattro dei destinatari del provvedimento, di nazionalità rumena, sono stati fermati a Montecatini Terme (PT); il quinto, di nazionalità albanese, a Firenze.

Il provvedimento scaturisce dalle risultanze di un’indagine svolte dal Nucleo Investigativo di Firenze, con il contributo del paritetico Comando di Lucca e delle Compagnie di Signa e Borgo San Lorenzo, che ha consentito di ricostruire un’impressionante sequenza criminale registrata in Toscana, Umbria, Veneto ed Emilia-Romagna nel periodo febbraio-giugno 2019: gli indagati sono ritenuti responsabili di ben 6 rapine in danno di sale slot e 23 furti con il metodo della “spaccata”.

Durante le rapine, impiegati e clienti venivano minacciati con l’uso di una pistola semiautomatica e di corpi contundenti. In alcuni casi le vittime sono state percosse con violenza, come nel caso del portiere di notte di un hotel di Ravenna, colpito ripetutamente alla testa e alla schiena con un martello. I furti, invece, venivano commessi in danno di concessionarie auto, dove venivano rubati autoveicoli di grossa cilindrata poi utilizzati per sfondare saracinesche e vetrate di negozi di elettronica e abbigliamento. Ciascun colpo fruttava migliaia di euro, ricavati dalla rivendita in Romania di telefoni cellulari, occhiali di marca e altra refurtiva. Gli autori agivano sempre in un numero minimo di sei persone, con volto nascosto e con guanti calzati. Non di rado le autovetture trafugate sono state intercettate dalle forze dell’ordine dopo i furti, ma gli indagati sono sempre riusciti a guadagnare la fuga attraverso manovre che hanno messo in serio pericolo l’incolumità degli utenti della strada, ad esempio spruzzando il contenuto di estintori verso gli inseguitori per ostacolarne l’azione.

L’analisi dei filmati estrapolati dai sistemi di sorveglianza ha permesso di dare una svolta alle indagini, oltre alle accurate attività di sopralluogo e repertamento svolte dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo. Tutto questo lavoro ha permesso di comporre un imponente quadro probatorio a carico dei 5 destinatari del fermo e di 2 appartenenti al sodalizio, già ristretti presso le case circondariali di Prato e Como per reati della stessa tipologia.

E’ stato inoltre accertato come l’organizzazione agisse, con lo stesso modus operandi, in altri Paesi europei (Belgio, Germania e Danimarca), dando luogo a delle vere e proprie ondate criminali della durata variabile, da pochi giorni ad alcune settimane. E’ stata proprio l’ultima di tali sortite in Italia, avvenuta agli inizi di ottobre (a distanza di mesi dall’ultima presenza documentata in territorio nazionale), a rendere necessaria l’emissione del provvedimento urgente: negli ultimi giorni, la banda aveva già effettuato sopralluoghi e si apprestava a commettere nuovi reati per poi ripartire alla volta della nazione di origine. Nel corso della perquisizione dell’appartamento di Montecatini Terme, scelto dalla banda quale base di appoggio per la più recente serie di azioni delittuose, sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola giocattolo e vario materiale da travisamento (maschere, parrucche, ecc.), utilizzati per la commissione di rapine.

Nei confronti dei destinatari del fermo, associati alle case circondariali di Pistoia e Firenze Sollicciano, i competenti GIP, all’esito dell’udienza di convalida, hanno emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.