I primi dieci anni di Auser Abitare Solidale

SESTO FIORENTINO – Una risposta alla solitudine e alla disperazione di chi non ha una abitazione, ma anche una opportunità per ricominciare una nuova vita dopo un periodo di difficoltà: è questo Abitare Solidale il progetto nato dall’Auser che ha al suo attivo 303 coabitazioni in Toscana. Per ripercorrere i 10 anni di attività di […]

SESTO FIORENTINO – Una risposta alla solitudine e alla disperazione di chi non ha una abitazione, ma anche una opportunità per ricominciare una nuova vita dopo un periodo di difficoltà: è questo Abitare Solidale il progetto nato dall’Auser che ha al suo attivo 303 coabitazioni in Toscana. Per ripercorrere i 10 anni di attività di Auser Abitare Solidale martedì 13 novembre si è tenuto un incontro in Palazzo Vecchio a Firenze che ha visto la partecipazione del presidente di Auser Nazionale Enzo Costa, del presidente regionale di Abitare Solidale Renato Campinoti e di Gabriele Danesi, fondatore e coordinatore del progetto, oltre all’assessore regionale Stefania Saccardi e all’assessore del Comune di Firenze Sara Funaro e del presidente del Cesvot Federico Gelli. Sala gremita per addetti ai lavori, amministratori, realtà del terzo settore, per ricostruire la storia del progetto.

“La forza del progetto – ha detto Campinoti – è quella di essere una risposta concreta alla solitudine degli anziani, ma anche di persone adulte che si trovano ad affrontare situazioni di disagio e difficoltà perché donne vittime di violenza familiare, padri separati, persone senza lavoro. Il progetto è stato innovativo ed è partito dalla Toscana per svilupparsi anche in altre regioni come la Lombardia, la Liguria e le Marche. L’altra forze del proseguire un con amministrazioni locali e terzo settore”.

Come l’innovativa esperienza di Casa Diletta di Campi Bisenzio dove gli ospiti possono restare per un anno. Durante questo periodo di ospitalità le persone vengono supportate da un team di professionisti in percorsi di autonomia complessiva.

“Sono importanti i risultati concreti di Abitare Solidale – ha detto l’assessore regionale Saccardi confermando l’impegno a sostenere il progetto – ma lo sono ancora di più i valori di solidarietà tra le persone che trasmette questa pratica”.

Le domande che arrivano ad Abitare Solidale sono da un lato quelle degli anziani soli che mettono a disposizione la propria casa a chi è alla ricerca di un alloggio, in cambio di compagnia o piccoli aiuti nella quotidianità. Dall’altro ci sono singoli o nuclei familiari in situazione di vulnerabilità socioeconomica. I bisogni vengono valutati ed abbinati in modo che all’interno delle coabitazioni si venga a creare un sistema di relazioni solidali che generi benefici per entrambe le parti.

“A distanza di 10 anni dall’avvio del progetto – ha detto l’ideatore del servizio Gabriele Danesi – è utile tracciare un bilancio dell’attività svolta per misurare l’incisività di Abitare Solidale. Sia i numeri che le ricadute sociali parlano di una buona pratica di successo: 303 coabitazioni e 625 persone coinvolte, un indice di successo pari all’82% dei casi. Ma anche la capacità di indirizzare la dimensione arricchente dei principi di solidarietà che stanno alla base del servizio verso concrete azioni di welfare di comunità, di resilienza. Con importanti ricadute, sia in termini di ottimizzazione della spesa, sia sul piano della percezione di una rinnovata coesione sociale. Nel corso di questi anni la crisi ha modificato e moltiplicato le forme di povertà socio abitativa. Per questo, come associazione, abbiamo continuato a studiare servizi e progetti, dal Condominio Solidale ai vari appartamenti di abitare supportato, che gestiamo grazie alla multidisciplinarietà della nostra equipe, che fornissero risposte calzanti e quanto più possibile efficaci”

“Dieci anni di vita sono uno straordinario traguardo per il progetto dell’Auser – ha detto l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro – una bella realtà associativa del nostro territorio che con Abitare solidale è riuscita a dare importanti e concrete risposte a persone fragili, come anziani o persone soli o nuclei familiari che si trovano in gravi difficoltà economiche oppure che sono in emergenza abitativa. Questo e gli altri progetti sperimentali di abitare sociale e condiviso sono un’ulteriore soluzione che si unisce al nostro Piano casa, agli alloggi Erp, all’housing sociale, al contributo affitto, per far fronte al problema della casa che riguarda molti fiorentini. Sono progetti che intervengono anche a livello di socialità offrendo la possibilità di stringere relazioni personali e avere opportunità conoscitive nuove. Come amministrazione comunale siano felici che ci siano progetti di solidarietà come Abitare solidale”.

Dopo le testimonianze del sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, del presidente della Fondazione Montedomini Luigi Paccosi e del presidente dell’Auser Marche Manuela Carloni, il presidente dell’Auser Toscana Simonetta Bessi e il presidente dell’Auser Firenze Renato Boni hanno consegnano gli attestati ai 14 volontarie e volontari impegnati nella gestione del progetto.