Il degrado cresce in via della Pace (foto gallery)

SESTO FIORENTINO – Degrado. E’ questa la parola che si pronuncia arrivando in via della Pace, la zona del Pl13, quella che sulla carta avrebbe dovuto diventare un’area nuova di case a risparmio energetico, ampie strade, giardini e parcheggi a due passi dall’Ipercoop. Oggi, invece, in quella strada dal nome tranquillo ci sono palazzi costruiti […]

SESTO FIORENTINO – Degrado. E’ questa la parola che si pronuncia arrivando in via della Pace, la zona del Pl13, quella che sulla carta avrebbe dovuto diventare un’area nuova di case a risparmio energetico, ampie strade, giardini e parcheggi a due passi dall’Ipercoop. Oggi, invece, in quella strada dal nome tranquillo ci sono palazzi costruiti per metà, interrotti da fallimenti, vuoti, ci sono cantieri abbandonati, accanto a edifici abitati. Chi ha acquistato casa qui lo ha fatto sperando di trovarsi in una zona di servizi e verde pubblico anziché come è nella realtà, circondati da sterpaglie e da vuoto assoluto e abbandono. Dove avrebbero dovuto trovarsi i giardini (in alcuni punti si intravedono i percorsi e se ne intuisce il disegno) adesso ci sono le sterpaglie, l’erba alta, bruciata dal sole, una barriera che arriva fino a via Pasolini. La parte posteriore del villaggio, quella che si affaccia sul Polo scientifico e che avrebbe dovuto collegarsi con un posticino, è un cantiere aperto, un magazzino sotto le stelle dove ogni tanto i residenti dei palazzi costruiti vedono passare furgoncini carichi di materiale edile. Ma il cantiere è fermo, le luci non funzionano, gli scheletri degli edifici rendono a chi si avventura in quelle strade e nei parcheggi realizzati un senso di insicurezza e quando scende la sera, anche di paura. Manca tutto, dicono i residenti, mancano i cassonetti dei rifiuti, i più vicini si trovano vicino all’Obi, altri sono stati posizionati da Quadrifoglio all’interno del distributore di benzina, ma si trovano in area privata. Gli unici punti di racconta dei rifiuti sono i grossi contenitori posizionati vicino ai cantieri abbandonati per la raccolta del materiale edile. Qualcuno per stanchezza o disperazione ha deciso di utilizzarli per buttarci la spazzatura casalinga, altri invece si avventurano dall’altra parte di via Pasolini, in auto caricano i sacchetti dei rifiuti e poi raggiungono i cassonetti all’Obi dove buttano la spazzatura. “Ci guardano male – dicono alcuni di loro – perché pensano che stiamo portando i rifiuti chissà da dove, non sanno che in via della Pace non ci sono cassonetti. Da noi c’è il degrado”.

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