“Il libro del rifugio” – Il mondo è in una stanza: “Mi guardi? Ma quanto mi guardi?”, il boom delle videochiamate

PIANA FIORENTINA – Nella speranza che questo periodo passi alla svelta, lo ricorderemo anche per il boom di qualcosa a cui, qualche settimana fa, solo in pochi dedicavano la giusta attenzione: la videochiamata. E se negli anni Novanta uno spot che reclamizzava l’avviso di chiamata (al telefono fisso, con il 187, sembra di parlare del […]

PIANA FIORENTINA – Nella speranza che questo periodo passi alla svelta, lo ricorderemo anche per il boom di qualcosa a cui, qualche settimana fa, solo in pochi dedicavano la giusta attenzione: la videochiamata. E se negli anni Novanta uno spot che reclamizzava l’avviso di chiamata (al telefono fisso, con il 187, sembra di parlare del Medioevo…) faceva vedere una sdolcinata ragazzina ripetere “Mi ami? Ma quanto mi ami?” a un fantomatico Marco (sotto il link al video), oggi siamo arrivati al “Mi guardi? Ma quanto mi guardi?”. Potenza della tecnologia ma anche dell’emergenza. Di un’emergenza che ha rivoluzionato la vita di ognuno di noi. Chissà, magari ci guarderemo di più anche dopo. Possibilmente dal vivo. Certo è che con la finestra aperta, un silenzio che fa rumore, la Primavera che incombe e un cielo stellato che sa tanto di normalità, sbirciare sui social in questi giorni di quarantena è diventato per tutti uno dei passatempi preferiti. E se fino a poco tempo fa farsi un selfie in località più o meno esotiche, in Italia come all’estero, per poi fare un post per poi condividerlo su Facebook piuttosto che su Instagram era un’abitudine ricorrente, il Coronavirus ha spalancato le porte delle case di tanti di noi. C’è chi fa ginnastica, chi cucina (le torte sono il piatto più ricorrente), chi suona e chi legge. C’è chi rimette a posto l’armadio e chi imbianca. Tralasciamo volutamente i condivisori seriali di fake news, notiamo che anche in questo periodo non sono mancate le “classiche” fotografie ai rifiuti lasciati fuori dai cassonetti, che però sono scese vertiginosamente in classifica al cospetto di cittadini che hanno la “colpa” di andare a fare la spesa, concerti improvvisati e screenshot di videochiamate di gruppo. Insomma, anche nella Piana il popolo dei social è molto variegato. E meno diviso, rispetto a qualche giorno fa, fra realisti e allarmisti. “Come si cambia”, cantava Fiorella Mannoia e, più o meno inconsapevolmente, lo stiamo facendo tutti. “Mi guardi? Ma quanto mi guardi?”.

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