SIGNA – Sono oltre 16 000 i visitatori attesi al Presepe di Lecore, che quest’anno sarà visitabile dal 25 dicembre al 28 gennaio 2018. “Nella Speranza c’è il Sogno di Dio” il tema scelto mentre il materiale usato per il nuovo, suggestivo allestimento è la stoffa, o meglio le bende che rivestono e ricoprono ogni centimetro degli oltre 10 metri di larghezza del Presepe. Bende che legano, che rallentano, che bloccano il vivere umano “fino a quando non avviene l’incontro con Gesù Bambino nella mangiatoia – spiegano gli ideatori – per rinascere a nuova vita, come fu per Lazzaro, l’amico di Gesù, il personaggio intorno al quale verte tutta la meditazione del Presepe di Lecore per questo Natale”.
Presepe che è arrivato al suo dodicesimo anno di vita, che è allestito come di consueto all’interno della Chiesa di San Pietro a Lecore e che mantiene integre le sue grandi caratteristiche scenografiche e di inclusione dell’imponente Crocifisso ligneo per collegare teologicamente il significato della nascita con la Resurrezione di Cristo, tutto sapientemente e artisticamente composto da Sauro Mari che, ogni anno, trasforma il materiale usato in arte con una fantasia geniale e sorprendente; talmente sorprendente che scatole di cartone e pezzi di stracci prendono una vita nuova per colpire il cuore di ogni visitatore.
Il Presepe di Lecore, fra gli organizzatori di Terre di Presepi, la rete dei presepi artistici più imponenti ed affascinanti della Toscana, è promotore e partecipa insieme ad altri 50 Presepi alla “Magione del pellegrino presepista”: in pratica, chi visiterà il Presepe a Lecore riceverà un timbro su uno speciale passaporto per attestare l’avvenuto pellegrinaggio davanti a Gesù Bambino. Il “Passaporto del presepista” diventa così “un modo per suggerire alle famiglie, ai bambini, a gruppi parrocchiali e scuole a riscoprire la bellezza della visita dei Presepi e del significato del Santo Natale offrendo una proposta gratuita per trascorrere bellissime giornate in compagnia alla ricerca di una dimensione non commerciale ma di valorizzazione delle tradizioni più belle del nostro territorio”.