In mostra la “Bellezza salvata”: c’è anche un’opera d’arte di San Donnino

CAMPI BISENZIO – Presentata oggi, in Palazzo Medici Riccardi a Firenze, la “Bellezza salvata”, esposizione visitabile dal 1 dicembre al 26 marzo 2017. La mostra offre ai visitatori la possibilità di compiere un itinerario articolato fra alcuni dei luoghi più colpiti dall’alluvione del 1966 (musei, collezioni, biblioteche, archivi, luoghi di culto) e si snoda fra […]

CAMPI BISENZIO – Presentata oggi, in Palazzo Medici Riccardi a Firenze, la “Bellezza salvata”, esposizione visitabile dal 1 dicembre al 26 marzo 2017. La mostra offre ai visitatori la possibilità di compiere un itinerario articolato fra alcuni dei luoghi più colpiti dall’alluvione del 1966 (musei, collezioni, biblioteche, archivi, luoghi di culto) e si snoda fra gli ambienti monumentali di Palazzo Medici Riccardi (dove nel 1966 aveva sede il Museo Mediceo, letteralmente annientato dall’acqua), proponendo una selezione di opere e manufatti che unisce la qualità artistica all’interesse storico e documentario. Fra queste anche la Madonna col Bambino e Santi di Francesco Botticini proveniente dalla chiesa di Sant’Andrea a San Donnino. Per rappresentare al meglio le varie tecniche e tipologie, sono state scelte complessivamente circa 150 opere fra dipinti, sculture, libri, documenti, oggetti d’arte applicata, strumenti musicali e scientifici, accompagnate da fotografie storiche e alcuni video che documentano i danni e gli interventi di recupero. La Galleria degli Uffizi è rappresentata in mostra da marmi di arte romana e un grande arazzo seicentesco delle manifatture granducali, opere che un tempo erano collocate al pianterreno o nei depositi. Il Bargello, propone esemplari dell’Armeria, in gran parte restaurata a Vienna; il Museo Archeologico è testimoniato da due capolavori etruschi unici al mondo: la Mater Matuta, e Cinerario di Montescudaio. Tre dei raffinati 58 corali miniati dell’Opera del Duomo mostrano nonostante le ferite inferte dall’alluvione, l’impegno e le competenze profusi nel salvare questa raccolta dalla sua perdita. Fra i dipinti di Santa Croce spiccano poi due grandi tavole di Carlo Portelli e Giovan Battista Naldini mentre dalla comunità ebraica proviene una selezione di diverse tipologie di oggetti liturgici posti nel tempio maggiore al momento della piena. Altre opere, appartenenti a luoghi di culto della città e del suo territorio, portano ancora evidenti i segni impressi dal diluvio, come la pala con la Trinità di Neri di Bicci nella chiesa di San Niccolò in Oltrarno o, come già detto in precedenza, quella con la Madonna col Bambino e Santi di Francesco Botticini a San Donnino dove l’acqua raggiunse i 6 metri di altezza. Libri a stampa, legature, documenti, manoscritti, codici, disegni, pergamene, insieme a significative documentazioni fotografiche, offrono infine la possibilità di ripercorrere le
fasi del complesso recupero da parte dei vari istituti e dei proprietari.