Inaugurata la nuova struttura fiorentina per la cura degli animali

FIRENZE – Riscattare un luogo di sfruttamento degli animali e progettare una struttura di accoglienza, cura e ricovero. E’ questo il pensiero forte che ha orientato la decisione di restaurare una parte del macello monumentale di Firenze, progettato da Giuseppe Poggi nel 1865, che nei suoi centocinquanta anni di attività ha visto il sacrificio di […]

FIRENZE – Riscattare un luogo di sfruttamento degli animali e progettare una struttura di accoglienza, cura e ricovero. E’ questo il pensiero forte che ha orientato la decisione di restaurare una parte del macello monumentale di Firenze, progettato da Giuseppe Poggi nel 1865, che nei suoi centocinquanta anni di attività ha visto il sacrificio di milioni di animali. Oggi, infatti, i circa mille metri quadrati dell’immobile di viale Corsica, che hanno mantenuto l’architettura originale Lorenese, sono diventati una struttura moderna e funzionale alla gestione e alla tutela degli animali. La nuova sede fiorentina di Igiene Urbana Veterinaria, diretta da Enrico Loretti, è stata inaugurata oggi dall’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi e dal direttore amministrativo della Asl Toscana centro, Valeria Favata.

La nuova sede è operativa nell’ambito dell’area aziendale sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare di cui è direttore il dottor Stefano Cantini e del dipartimento di prevenzione aziendale diretto dal dottor Renzo Berti, presenti entrambi questa mattina (erano ricoverati nella struttura cinque animali, tre cani, una volpe e una poiana) insieme al vice-direttore della struttura fiorentina, Carlo Ciceroni.

“Questo servizio – ha detto Saccardi – rappresenta un elemento di civiltà della nostra regione in cui abbiamo un sistema che considera tutti gli aspetti sanitari del nostro territorio e quindi si occupa anche del soccorso e della cura degli animali randagi. In particolare a Firenze per questa finalità, è stato recuperato uno spazio dove gli animali prima venivano uccisi, ora ridestinato a luogo di salvataggio e questo grazie a un investimento importante e necessario e alla sinergia tra Comune, Azienda e Associazioni del volontariato”.

Mediante un comodato d’uso accordato dal Comune di Firenze sugli immobili di viale Corsica è stato concesso l’utilizzo di uno dei padiglioni degli ex macelli e redatto il progetto di restauro coerente anche con i progetti per la nuova stazione di alta velocità presente nell’area. Il presidio è articolato in area direzionale con uffici e segreteria e area operativa, con i seguenti locali: ambulatori di sanità pubblica veterinaria aperti al pubblico per attività istituzionali di certificazione e valutazione sanitaria e trattamento degli animali randagi, sala chirurgica, due locali di degenza, distinti, per cani e gatti, una sala per gli eventi formativi e un ulteriore presidio per i soccorritori.

L’organico della struttura è di 22 addetti, distribuiti su tre presidi: oltre a quello di viale Corsica, il canile sanitario di Pratolino e l’ambulatorio di Pontassieve. Molteplici, invece, le convenzioni con le associazioni di volontariato che integrano il sistema di risposta, coordinato dall’unità funzionale, sia nel soccorso di animali domestici che selvatici. Sono oltre cinquemila, infatti, gli utenti che ogni anno si presentano agli uffici del presidio fiorentino.

Il presidio si occupa anche di soccorrere la fauna selvatica: l’anno scorso sono stati recuperati 1.299 volatili e 1.053 mammiferi tra questi scoiattoli, daini, caprioli, cervi e lupi.

Pier Francesco Nesti