Integrazione al lavoro per i profughi ucraini: firmato a Palazzo Vecchio un accordo tra Ance Firenze e Caritas

FIRENZE – Un accordo di collaborazione a sostegno della popolazione ucraina e nello specifico dei profughi che sono stati costretti a lasciare il loro paese e ora si trovano a essere ospitati qui in Italia, con lo specifico obiettivo di fornire loro una possibilità di avviamento al lavoro previa apposita formazione professionale. E’ l’iniziativa promossa […]

FIRENZE – Un accordo di collaborazione a sostegno della popolazione ucraina e nello specifico dei profughi che sono stati costretti a lasciare il loro paese e ora si trovano a essere ospitati qui in Italia, con lo specifico obiettivo di fornire loro una possibilità di avviamento al lavoro previa apposita formazione professionale. E’ l’iniziativa promossa da Caritas Firenze e Ance Firenze che si prefigge lo scopo di favorire l’incontro tra domanda e offerta di manodopera per il settore edile, che oggi ha le condizioni per accogliere nuovi lavoratori. Ance ha infatti effettuato una propria indagine sulla capacità di inserire manodopera proveniente dall’Ucraina presso le proprie associate da cui è emersa una buona disponibilità. Caritas Firenze da parte sua provvederà tramite le proprie banche dati a verificare l’esistenza di profughi ucraini da inserire nelle imprese edili.

“Al di là dell’aspetto essenziale dell’accoglienza curato da istituzioni come Caritas, la possibilità di un lavoro che permetta una autonoma sussistenza riteniamo sia fondamentale per chi ha dovuto lasciare la propria casa e la propria occupazione, senza sapere quando potrò tornarvi e se le condizioni saranno le stesse di quando è partito. Quello che ci proponiamo – spiega il presidente di Ance Firenze, Pierluigi Banchetti – è di rilevare e monitorare le competenze professionali e le esigenze formative di queste persone in cerca di occupazione al fine di introdurli nel settore anche tramite formazione di settore erogata dall’ente di riferimento Scuola Edile CPT di Firenze, soprattutto per la parte obbligatoria all’ingresso di manodopera in edilizia. Così da garantire anche una doverosa sicurezza”. L’accordo avrà valore anche per i profughi in arrivo da altri paesi.

“È un protocollo importante – ha detto l’assessore al welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro – per cui ringraziamo Ance che ha deciso, insieme a Fondazione Solidarietà Caritas e a Caritas Diocesana, di dare un segnale importante di inclusione dei cittadini ucraini che stanno scappando dalla guerra. L’inclusione non passa solo attraverso l’accoglienza, passa anche dagli inserimenti lavorativi. Dare la possibilità di avere delle prospettive di autonomia è un messaggio forte e bello. Ci auguriamo che questa sia la prima di una serie di iniziative che vanno in questa direzione e che permettono ai cittadini accolti a Firenze di vivere il territorio come la loro casa”.

“A nome della Caritas Diocesana e della Fondazione Solidarietà Caritas della Diocesi di Firenze – hanno detto Riccardo Bonechi, direttore della Caritas Diocesana, e il presidente Fondazione Solidarietà Caritas, Vincenzo Lucchetti – desideriamo ringraziare il presidente di Ance e tutti i suoi più stretti collaboratori che ci hanno proposto l’accordo per l’inserimento nell’ambito lavorativo nel settore edile in primis per i profughi ucraini e in seconda battuta rivolto a  tutti coloro che hanno perso il lavoro in questi due anni di pandemia e che vogliono ricollocarsi sul mercato per dar fiato e respiro a situazione di difficoltà economiche nelle quali sono ancora costretti a convivere. La collaborazione nasce anche sul proseguimento delle borse lavoro che la nostra Caritas nel suo complesso e con la collaborazione della Fondazione Solidarietà ha già attivato da più di un anno per favorire il reintegro nel mondo del lavoro persone giovani e ancor di più di mezza età che a causa dell’emergenza Covid prima e successivamente alla guerra in Ucraina, hanno dovuto ricollocarsi a varie titolo per sopperire alle difficoltà economiche e finanziarie. E’ dunque ben accetta la collaborazione che scaturisce da questo incontro e ci auguriamo che sia foriera di nuovi inserimenti per dar voce ancora una volta alla solidarietà e al sostentamento di moltissime famiglie in stato di disagio. I nostri centri di ascolto a cominciare da quello Diocesano e tutti i volontari che ogni giorno operano nelle nostre strutture, attraverso il nostro sistema informatico, potranno senz’altro segnalare tutti quei nominativi che potranno essere formati ed inseriti a pieno titolo nel comparto edile ad oggi settore che necessita di tanta mano d’opera per soddisfare tutte le richieste che potranno scaturire”.