La Metrocittà in “visita” fra dubbi e polemiche. Vinattieri: “La determina parla chiaro”. Fratelli di Signa: “Chiediamo chiarezza”

SIGNA – Da un lato la Città metropolitana che, in una nota, parla di “ricognizione nei Comuni del territorio per facilitare lo scambio di relazioni e informazioni amministrative”. Dall’altro l’opposizione in consiglio comunale, Uniti per Signa e Fratelli di Signa, che parlano invece di “mancanza di rispetto istituzionale” spiegandone i motivi. Resta, nel mezzo, il […]

SIGNA – Da un lato la Città metropolitana che, in una nota, parla di “ricognizione nei Comuni del territorio per facilitare lo scambio di relazioni e informazioni amministrative”. Dall’altro l’opposizione in consiglio comunale, Uniti per Signa e Fratelli di Signa, che parlano invece di “mancanza di rispetto istituzionale” spiegandone i motivi. Resta, nel mezzo, il silenzio dell’amministrazione comunale che, per il momento non ha detto niente in merito alla vicenda. Una vicenda sollevata dal capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, nella giornata di ieri (E’ il consigliere metropolitano di Signa, ma viene escluso dalla visita ufficiale della Metrocittà: “Mancanza di rispetto istituzionale” – Piana Notizie), a cui sono seguite le parole della Metrocittà: “La Città metropolitana di Firenze, attraverso la segreteria del sindaco, sta compiendo una serie di visite ai Comuni del territorio, per consolidare i rapporti amministrativi e ai fini di una ricognizione generale di problemi, opportunità e ottimizzazione delle relazioni e progettualità. Lunedì 3 febbraio la responsabile della segreteria del sindaco, insieme a una funzionaria della direzione cultura, si recherà a questo scopo a Signa, così come già fatto in altri Comuni. Si specifica che non si tratta di delegazioni politiche comprensive di consiglieri metropolitani, le cui attività sono riconducibili agli organismi preposti in ordine a diverse finalità”.

Parole che hanno provocato la controreplica di Vinattieri, che è anche consigliere metropolitano nella lista “Per il cambiamento”: “Nel silenzio assoluto di Città metropolitana e Comune di Signa, dalla lettura della determinazione numero 76 del 30 gennaio 2025 (“Accoglienza delegazione della Città metropolitana”) è emerso che in data 3 febbraio “una delegazione della Città metropolitana di Firenze si sarebbe recata in ivisita istituzionale nel Comune di Signa per conoscere le varie realtà del territorio comunale”. Motivo che, per l’amministrazione comunale signese, giustifica l’impegno di 200 euro per spese di accoglienza e rappresentanza. A fronte del mancato coinvolgimento del sottoscritto, in quanto consigliere metropolitano del Comune di Signa, nella “visita istituzionale”, ho evidenziato la mancanza di rispetto istituzionale da parte di sindaci e organi esecutivi che non riconoscono dignità rappresentativa a chi non si colloca nell’alveo delle maggioranze che li sostengono”.

“Come indiretta risposta alla mia nota, – aggiunge Vinattieri – nel pomeriggio del 2 febbraio, è stata diramata una comunicazione della “segreteria della sindaca metropolitana” che derubrica la “visita istituzionale al Comune di Signa” a “visita della segreteria per facilitare lo scambio di relazioni e informazioni amministrative”. A Signa si recheranno la responsabile della segreteria del sindaco metropolitano insieme a una funzionaria della direzione cultura senza “delegazioni politiche”. Alcune considerazioni. Visto che si specifica che non ci saranno delegati politici, la responsabile della segreteria e la funzionaria della direzione cultura chi incontreranno? Solo dipendenti e funzionari del Comune di Signa? E se, per puro caso, dovessero incontrare sindaco e assessori, quest’ultimi sono da considerarsi esponenti politici? E se, sempre per ipotesi, dovessero considerarsi politici perché all’incontro non è stato invitato il sottoscritto nel suo duplice ruolo di consigliere metropolitano di Firenze e comunale di Signa?”.

“Ma veniamo – conclude Vinattieri – alla determinazione del Comune di Signa in cui chiaramente si fa riferimento al “rinnovo del consiglio metropolitano del 6 ottobre 2024” e alla “visita istituzionale nel Comune di Signa di una delegazione della Città metropolitana per conoscere le varie realtà del territorio”. Visita tanto “istituzionale” da giustificare l’impegno di 200 euro per spese di accoglienza che rientrano nelle spese di rappresentanza. Se davvero le cose stessero come indicato nella comunicazione della segreteria della Città metropolitana, significherebbe che per il Comune di Signa la visita di due dipendenti di un altro ente implica l’impegno di spese di accoglienza come spese di rappresentanza. Argomento abbastanza debole e delicato in termini di legittimità della spesa. In conclusione, mi sembra che camuffamenti, diversivi, inversioni di ruoli e di spese, non riescano a nascondere l’incapacità, quasi irrevocabile, di comprendere cosa sia la democrazia e come essa si declini nelle istituzioni”.

Sull’argomento è intervenuto anche il gruppo consiliare di Fratelli di Signa: “Questa vicenda rappresenta l’ennesima dimostrazione di come la politica istituzionale possa scadere in pratiche opache e miopi. Da una parte abbiamo il consigliere Vinattieri che denuncia, con toni legittimamente indignati, l’esclusione premeditata di un rappresentante locale da una visita ufficiale nel suo stesso territorio. Una dinamica grottesca, equiparabile a escludere il padrone di casa da un incontro organizzato nel suo salotto. Dall’altra, la replica scialba e burocratica della Città metropolitana, che si trincera dietro il paravento di un presunto “scopo amministrativo” della visita, quasi a voler sminuire la portata politica dell’esclusione. Questa giustificazione suona come una presa in giro, dato che incontri del genere, per loro natura, richiederebbero il coinvolgimento diretto di chi conosce il territorio e ne rappresenta gli interessi”.

Per poi aggiungere: “L’aspetto più desolante è l’assenza di trasparenza e rispetto per le istituzioni: comunicazioni vaghe, decisioni prese in modo opaco e un utilizzo superficiale del concetto di “spese di rappresentanza”. Insomma, 200 euro non per migliorare l’immagine del Comune, ma per coprire l’ennesima “sceneggiata” politica autoreferenziale. A tal proposito chiediamo formalmente al Comune di specificare quale sarà l’esatto utilizzo di tale somma. Una pessima gestione che mortifica la vera funzione istituzionale e rende chiaro come, troppo spesso, logiche di posizionamento partitico prevalgano sul buon governo del territorio”.