La “Polenta 2.0” vince la prima gara dei “De’ Quochi”

CALENZANO – Un soffio di innovazione adagiata con sapienza e competenza sulla tradizione, per cucinare il cinghiale stuzzicando i commensali-giudici con raffinati accorgimenti e incontri solo apparentemente pericolosi. La prima gara internazionale “De’ Quochi” organizzata dall’Associazione Cuochi Fiorentino al centro St.Art ieri sera. La golosa serata, in collaborazione con Sinaptic, Smart Multinationa, Associazione Turistica di […]

CALENZANO – Un soffio di innovazione adagiata con sapienza e competenza sulla tradizione, per cucinare il cinghiale stuzzicando i commensali-giudici con raffinati accorgimenti e incontri solo apparentemente pericolosi. La prima gara internazionale “De’ Quochi” organizzata dall’Associazione Cuochi Fiorentino al centro St.Art ieri sera. La golosa serata, in collaborazione con Sinaptic, Smart Multinationa, Associazione Turistica di Calenzano, Orologio 2.0, Network e Este Farm Texas Toscana, ha visto sfidari i migliori cuochi su piatti a base di cinghiale: un antipasto, due primi, due secondi e un dolce. E i commensali assaggiare e giudicare le specialità distribuiti in tavoli dai nomi “gastronomici” come dragoncello, peperoncino, zenzero, vaniglia e cannella. Originalità e tradizione sono stati un mix vincente per gli chef alle prese con la carne di cinghiale non facile da proporre in soluzioni innovative, gustose per il palato, da presentare alla vista in deliziose architetture. Del resto, si dice, si mangia anche con gli occhi. E il risultato è stato superiore ad ogni aspettativa, ad ogni fantasiosa idea gastronomica. Lo scontro ai fornelli nella cucina dello St.Art è avvenuto su un antipasto composto da una versione fredda e una calda di cinghiale abbianato con sapori coinvolgenti e accompagnati da un gelato al cinghiale dal gusto corposo. I primi piatti sono stati: un risotto delicato addolcito da una morbida crema e impreziosito da una pancetta di cinghiale e da germogli di soia e una portata di tortellini di carne aggraziati da una spolverata di formaggio fuso. I due secondi hanno consentito ai cuochi di rendere ancora più protagonista il cinghiale: il primo affiancato da un aromatico purè, il secondo rispettando la tradizione il cinghiale in umido è stato adagiato su una allegra isola di polenta sulla quale troneggiava un ventaglio di mais. Ed infine il dolce: un cestino di farina di castagne per accogliere una delicata mousse accompagnata da una spolverata di zucchero, una striscia di frutti di bosco e un cioccolatino. Vincitori della serata sono stati la coppia capitanata da Saverio Carmagnini che ha preparato la polenta 2.0, versione moderna con un prezioso e fugace ritorno al passato. Ad ogni piatto è stato abbinato un vino che ne ha esaltato il sapore.

Foto di Roberto Vicario