La Pollicino ricorda Andrea Catarzi con una targa alla sua memoria

SIGNA – E’ una data da segnare in agenda per ricordare una persona che se ne è andata troppo presto. E che comunque ha lasciato un ricordo indelebile nelle tante persone che lo hanno conosciuto o che hanno avuto a che fare con lui. Sabato 29 marzo alle 10.30, infatti, sarà collocata una targa in […]

SIGNA – E’ una data da segnare in agenda per ricordare una persona che se ne è andata troppo presto. E che comunque ha lasciato un ricordo indelebile nelle tante persone che lo hanno conosciuto o che hanno avuto a che fare con lui. Sabato 29 marzo alle 10.30, infatti, sarà collocata una targa in memoria di Andrea Catarzi (consigliere comunale del Pd e vice-presidente della Pollicino Onlus) presso la palestra della scuola elementare Leonardo da Vinci a Signa. Una scelta fatta non a caso dal momento che nel periodo estivo, quando i bambini provenienti da Chernobyl sono ospiti dell’associazione guidata da Beppe Bonardi, è proprio la scuola elementare di via Roma a trasformarsi nel “quartier generale” della Pollicino Onlus e dove i bambini con i loro accompagnatori alloggiano. Il 29 marzo, quindi, sarà un giorno importante per Bonardi e i suoi collaboratori, che hanno sempre lavorato gomito a gomito con Catarzi, come testimonia anche la foto pubblicata insieme all’articolo. Ma sarà un giorno importante anche per Signa, come ha tenuto a ribadire il sindaco Alberto Cristianini: “Andrea Catarzi si è dedicato instancabilmente ai bambini di Chernobyl ed è di grande significato la collocazione di una targa in sua memoria presso la palestra della scuola elementare Leonardo da Vinci, luogo che accoglie e ospita i piccoli ospiti nel mese di luglio durante la loro permanenza nel nostro Comune. Catarzi, oltre che consigliere comunale, era vice-presidente della Pollicino Onlus per cui sarà un onore vivere questo momento insieme ai componenti dell’associazione che con lui hanno sempre condiviso tutta l’attrività di sostegno e di volontariato nei confronti di chi indubbiamente è stato meno fortunato di noi”.