Leonardo Campi Bisenzio, la Rsu chiede di incontrare le istituzioni: “Abbiamo necessità di certezze”

CAMPI BISENZIO – Una lettera aperta da parte della Rsu. L’azienda in questione è la Leonardo di Campi Bisenzio e nel documento si chiede un incontro con le istituzioni ma soprattutto si chiedono “certezze sulla situazione dello stabilimento”. Una lettera aperta che è anche una ricostruzione di quanto avvenuto nelle ultime settimane. Noi ve la […]

CAMPI BISENZIO – Una lettera aperta da parte della Rsu. L’azienda in questione è la Leonardo di Campi Bisenzio e nel documento si chiede un incontro con le istituzioni ma soprattutto si chiedono “certezze sulla situazione dello stabilimento”. Una lettera aperta che è anche una ricostruzione di quanto avvenuto nelle ultime settimane. Noi ve la proponiamo integralmente.

“Con l’inizio dell’anno 2021 la Rsu, al termine di un anno di “congelamento” legato alla pandemia Covid-19, ha ripreso un percorso con le istituzioni, già iniziato nel 2018-2019, per dare evidenza delle criticità più volte denunciate e per concordare delle azioni di valorizzazione del sito di Campi Bisenzio all’interno della grande Leonardo. In data 5 febbraio la Rsu ha incontrato il consigliere politico della Regione Toscana Valerio Fabiani. In tale incontro la Rsu ha presentato le attività core del sito di Campi evidenziandone le criticità ma senza ottenere ad oggi alcuna azione né riscontro. La Rsu ha quindi richiesto un successivo incontro al sindaco della città metropolitana Dario Nardella. In data 17 Marzo il Sindaco Dario Nardella, insieme al presidente del consiglio comunale Luca Milani, ha incontrato la Rsu e i segretari provinciali di Fim-Fiom-Uilm.In quella sede sono state evidenziate le seguenti criticità:

  • per il settore spazio con il ruolo sempre meno importante nei confronti di progetti Europei a vantaggio dell’asse franco tedesco, che ci vedono protagonisti nelle fasi iniziali di studio ma che non hanno finalizzazioni e ritorni economici significativi nelle fasi di progetto successive;
  • per gli investimenti tecnologici nel settore delle comunicazioni. In particolare sarebbe auspicabile che la gestione della smart city fosse focalizzata proprio sul sito in termini di sviluppo del progetto e, in fase successiva, di assistenza, controllo e monitoraggio proprio con la sala operativa attualmente in sviluppo;
  • per il settore Radar. Dal 2010 le attività storiche dei Radar di provenienza della ex azienda SMA sono state lentamente spostate verso il sito di Roma. Comprendendo la necessità di razionalizzazione Prodotti/Sito che sta attuando Leonardo, chiediamo garanzie sul rafforzamento in termini di investimenti/ricadute sugli altri business del sito.

Inoltre è stata evidenziata l’assenza totale di investimenti sui laboratori di ricerca su nuovi prodotti (Labs Leonardo), attivati in altri territori ma non in quello toscano e una diminuzione drastica del numero dei lavoratori che ha visto una lenta discesa dal 2015, da circa 1200 a meno di 900 unità. Infine, per quanto riguarda l’area di via Barsanti, abbiamo appreso da un’intervista del 10 marzo scorso a un quotidiano fiorentino che per il sindaco Nardella “nell’immobile di via Barsanti di proprietà Leonardo siamo in dirittura d’arrivo per portarci l’ITS PRIME, l’accademia formativa su Industria 4.0. Ne sto parlando con Alessandro Profumo”. Inoltre, voci sempre più insistenti, dicono che proprio per quell’area sia stato attuato un cambio di destinazione d’uso e abbiamo chiesto perciò che eventuali “ritorni” vengano reinvestiti sul sito di Campi in termini di investimenti occupazionali e tecnologici.

Successivamente, con un altro comunicato stampa, del 18 marzo scorso, il sindaco Nardella si è dichiarato disponibile a un percorso che, insieme alle organizzazioni sindacali e alla Regione Toscana, porti a un confronto con i vertici aziendali perché si arrivi a definire impegni concreti e misurabili della società nel rilancio del sito e nella valorizzazione del territorio e che ci avrebbe convocati nuovamente dopo l’incontro della settimana successiva con l’Ad Alessandro Profumo. A oggi, nonostante ripetuti solleciti, non abbiamo avuto alcuna convocazione in merito a quanto discusso nel suddetto incontro.

A fronte di questa mancata comunicazione che attendiamo ormai da un mese, i lavoratori per voce della Rsu, si pongono una serie di interrogativi. Quale sarà il destino della restante area dello stabilimento ex OTE, una volta sito industriale (e tale doveva rimanere come accordo al momento del passaggio dei lavoratori ex OTE nello stabilimento di Campi ex Galileo) e tuttora situato in un’area industriale, di fronte alla Baker Hughes (ex Pignone) e confinante con la ESA-OTE? Perché deindustrializzare un’area cittadina quando, soprattutto nell’ultimo anno ma non solo, le imprese hanno dimostrato di avere un ruolo fondamentale per la tenuta sociale e per l’economia dell’area metropolitana, anche in considerazione del fatto che a causa della pandemia il turismo ha ricevuto una battuta di arresto? E soprattutto perché non creare a Firenze, nonostante l’illustre tradizione tecnologica dei business del sito (ottica, spazio, comunicazioni professionali, eccetera), un Innovation Lab di Leonardo come è stato fatto in altre città con strette collaborazioni con l’ambiente universitario come tipicamente attuano le grandi aziende ad alta tecnologia? Perché non investire in progetti che rientrano esattamente nei capitoli finanziati dal recovery fund proprio nel nostro sito che su tali ambiti ha un know-how storico (per esempio sicurezza cybernetica e digitalizzazione)? Perché assistiamo a un limitato coinvolgimento in importanti programmi europei e conseguente perdita di posizionamento per il settore spazio? Perché rileviamo una mancanza di una strategia e di una prospettiva per i sistemi di comunicazioni professionali per il settore Cyber? Infine esprimiamo forti preoccupazioni riguardo all’annuncio sulla stampa dell’esubero di 1000 lavoratori del comparto aerostrutture, della chiusura di 11 siti di elettronica e di una possibile uscita delle attività di Automation del sito di Genova ritenute non più core business. Abbiamo necessità di certezze che ci portino a percorrere una strada per la valorizzazione e il rilancio di attività e occupazione del nostro sito e del territorio. Chiediamo con forza che tutte le istituzioni che abbiamo già incontrato e che hanno interloquito con l’azienda ci convochino quanto prima per relazionarci in merito e definire un progetto di rilancio con tutti i soggetti interessati.

Rsu Leonardo Campi Bisenzio