Migranti, Fossi: “I soldi che riceviamo dallo Stato investiti nel contributo affitto per i residenti”

CAMPI BISENZIO – “Troppo facile liquidare la questione con il tormentone copiato dai leghisti “prima gli italiani”, così Gandola ha perso solo un’occasione per restare in un più opportuno silenzio”. Il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, replica al capo gruppo di Forza Italia, Paolo Gandola. Immigrazione e case ai residenti, continua il sindaco “sono […]

CAMPI BISENZIO – “Troppo facile liquidare la questione con il tormentone copiato dai leghisti “prima gli italiani”, così Gandola ha perso solo un’occasione per restare in un più opportuno silenzio”. Il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, replica al capo gruppo di Forza Italia, Paolo Gandola. Immigrazione e case ai residenti, continua il sindaco “sono due temi che non si sovrappongono, ma vengono affrontati seriamente da questa amministrazione. Anzi, se il consigliere avesse fatto un piccolo sforzo intellettuale in più, invece di seguire il gregge e alimentare ancora di più le voci ignoranti che si rincorrono sul web, avrebbe anche scoperto che i soldi che il Comune riceve dalla Stato per i progetti legati all’immigrazione vengono puntualmente reinvestiti nel Sociale. Nel caso specifico, lo scorso anno, con un’attenzione particolare nel contributo affitto per i residenti”.

Oggi a Campi sono accolti 64 richiedenti asilo, erano 84 al 31 dicembre 2016. Un calo dovuto al provvedimento voluto dal ministro Minniti, in accordo con l’Anci, per riequilibrare il rapporto abitanti/migranti. Di questi 64 migranti, 7 sono arrivati attraverso corridoi umanitari: “Una modalità assolutamente condivisibile – commenta Fossi – che nasce da un accordo tra ministero e Caritas e va a prendere direttamente le persone, nello specifico donne e bambini, nelle zone di guerra eliminando i rischi di un percorso autonomo”.

“Noi vogliamo gestire il fenomeno dell’immigrazione, non subirlo, – continua il sindaco – la qualità dell’accoglienza è fondamentale per garantire una buona integrazione di queste persone sul territorio, con progetti adeguati sviluppati insieme ai gestori dei centri. Come lo Sportello accoglienza, che hanno tutti i Comuni, necessario per facilitare l’accesso ai servizi pubblici per le persone che hanno difficoltà con la lingua. Aiutare persone che scappano dalla guerra non toglie nulla ai residenti, come invece qualcuno insinua vigliaccamente”. Oggi ci sono circa 600 alloggi popolari a Campi, che si aggiungono ai progetti innovativi per rispondere in maniera più completa possibile all’emergenza abitativa. Come il progetto ComuneCasa, che fino ad oggi ha aiutato 7 famiglie con le spese dell’affitto, poi i progetti di coabitazione, con due alloggi che oggi ospitano 4 famiglie, e le case a canone calmierato.