Morto davanti alla Baxter: non era un clochard ma il rampollo di una nota famiglia di Sarzana

SESTO FIORENTINO – Si tinge di giallo la morte di Natalino Marco Cupini, morto questa mattina alle 7 al pronto soccorso di Careggi dopo che era stato soccorso davanti alla Baxter di via dell’Osmannoro dove era stato trovato esanime attorno le 4.30 da alcuni passanti. Cupini, aveva 50 anni, era nato a Sarzana in provincia […]

SESTO FIORENTINO – Si tinge di giallo la morte di Natalino Marco Cupini, morto questa mattina alle 7 al pronto soccorso di Careggi dopo che era stato soccorso davanti alla Baxter di via dell’Osmannoro dove era stato trovato esanime attorno le 4.30 da alcuni passanti.
Cupini, aveva 50 anni, era nato a Sarzana in provincia di La Spezia ed era erede di una storica attività di panificatori che, la sua famiglia, gestiva da sempre. Cupini era noto per essere un tossicodipendente da almeno trent’anni ma, negli ultimi 8 anni, si era affidato ad un centro di recupero di Cairo Montenotte (SV) dove sarebbe dovuto rientrare nello scorso fine settimana. Un testimone chiarisce anche che “Cupini non può essere definito un clochard” e garantisce di averlo visto, venerdì scorso a Sarzana.
Cupini pare fosse sotto tutela e i suoi spostamenti avrebbero dovuti essere controllati e garantiti proprio dal tutore. Per questo si apre adesso una nuova finestra sul caso del decesso che, in un primo momento, sembra un arresto cardiorespiratorio. Sarà l’autopsia predisposta dal magistrato a chiarire i motivi del decesso.
Restano da chiarire i motivi per cui Cupini si trovasse a Sesto Fiorentino e, soprattutto, era in compagnia di qualcuno? Probabilmente tutti quesiti attorno ai quali i carabinieri del maggiore Montesi stanno già lavorando.

Per la stesura di questo articolo ringranziamo i colleghi della redazione sarzanese del Secolo XIX.