CAMPI BISENZIO – Se fino a qualche anno fa il business più importante per i cinesi era rappresentato dalla pelletteria (in parte lo è ancora), oggi l’attenzione si è spostata su insalata e cavolo. Nel vero senso della parola. Dopo quella di qualche settimana fa nella cosiddetta area “Ex Hangar”, si è conclusa infatti da poco la seconda operazione coordinata dalla Polizia municipale, questa volta nella zona di via Mammoli, strada di confine fra Sant’Angelo a Lecore e Campi Bisenzio, e volta a combattere l’attività “agricola” portata avanti da cittadini cinesi in serre, cinquanta per la precisione, “specializzate” nella coltivazione di insalata e cavolo e adibite anche ad abitazioni.
Insieme agli agenti della Polizia municipale campigiana, coordinati dal comandante Lorenzo Di Vecchio, i Carabinieri forestali, guidati dal maresciallo Emiliano Granatelli, i Carabinieri dell’ispettorato del lavoro, i Fitosanitari della Regione Toscana, l’Asl – Igiene del lavoro e l’assessore, con delega alla Polizia municipale, Riccardo Nucciotti.
Inquietante davvero il quadro che si è presentato ai loro e ai nostri occhi, con le cinquanta serre distribuite su un’area di quattro ettari e all’interno delle quali sporcizia e degrado regnavano incontrastati. Serre trasformate in abitazioni di fortuna, con gabinetti a cielo aperto e salottini dove riposarsi. Tre le persone fermate: da capire anche, oltre alla poca sicurezza di insalata e cavolo, quale sia la loro posizione nel nostro paese e quanto venissero sfruttate da chi i terreni li ha presi in affitto. Da cittadini italiani. Uno scenario desolante, emerso in tutta la sua durezza in quello che è stato il secondo sopralluogo delle forze dell’ordine dopo quello del 12 gennaio scorso.
“Tutto ciò – spiegano dalla Asl – rientra nel Piano triennale dei controlli nelle aziende della Piana ma anche nelle province di Prato e Pistoia”. “Si tratta di un’attività che va avanti da un mese – ha detto il comandante della Polizia municipale campigiana Lorenzo Di Vecchio – grazie alla sinergia di tutto il settore controllo del territorio. Dobbiamo continuare la strada intrapresa per mettere un freno a un’attività che destabilizza le condizioni sociali e che negli ultimi tempi ha avuto un’espansione che rischiava di andare fuori controllo”.
Cattivi odori, cassette accatastate, una gestione dei rifiuti che, testuali parole dei rappresentanti delle forze dell’ordine, “sfugge dalla tracciabilità”, rapporti di lavoro da definire, un mercato, quello in zona Osmannoro, dove questi prodotti venivano venduti e dal quale si rifornivano e si riforniscono anche ristoratori italiani. Un quadro preoccupante a due passi da casa nostra. Con l’obiettivo, come ribadito dall’assessore Nucciotti e dallo stesso comandante Di Vecchio, di proseguire anche nelle prossime settimane.
(Fotografie Roberto Vicario)