Parco del Neto. Lega e FdI “Il Comune di Sesto è in grado di tutelare la fauna e la flora?”

SESTO FIORENTINO – “Perché si è arrivati a questo provvedimento di chiusura in extrema ratio, nonostante l’approvazione del Piano Strutturale Intercomunale di Calenzano e Sesto Fiorentino, visto che dal 1 gennaio del 1993 esiste un rapporto di collaborazione tra i due Comuni, mediante convenzioni per la gestione e la manutenzione del parco”. E’ quanto si chiedono […]

SESTO FIORENTINO – “Perché si è arrivati a questo provvedimento di chiusura in extrema ratio, nonostante l’approvazione del Piano Strutturale Intercomunale di Calenzano e Sesto Fiorentino, visto che dal 1 gennaio del 1993 esiste un rapporto di collaborazione tra i due Comuni, mediante convenzioni per la gestione e la manutenzione del parco”. E’ quanto si chiedono Daniela Pancani, responsabile Lega Sesto Fiorentino, Alessandro Scipioni, responsabile provinciale Lega, Filippo La Grassa, responsabile Lega della Piana Fiorentina, e Romeo Rosano, portavoce FDI Sesto Fiorentino, dopo la chiusura del Parco del Neto per effettuare una serie di controlli. La chiusura del Parco è stata decisa dopo le segnalazioni e il ritrovamento di alcuni animali morti all’interno dell’area verde al confine tra il Comune di Calenzano e quello di Sesto Fiorentino.

“Il provvedimento – proseguono gli esponenti della Lega e di FdI – è stato disposto per consentire alla ASL Veterinaria e alla Polizia Municipale di eseguire accertamenti per stabilire le cause del decesso di 10 anatre, 1 gallo, alcune galline e un coniglio. Anche i Vigili del Fuoco nei giorni precedenti avevano effettuato un sopralluogo a seguito di segnalazioni. Lo stato di trascuratezza, abbandono e degrado era però già stato ampiamente evidenziato dalla cittadinanza nei mesi precedenti, in particolare del giardino e dei laghetti. In particolare ci domandiamo se e in che modo, sono stati spesi i soldi ripartiti tra i due comuni nella misura di 1/3 per il Comune di Calenzano e di 2/3 per il Comune di Sesto Fiorentino per la manutenzione ordinaria, nonché le spese per la manutenzione straordinaria, concordate annualmente tra i due comuni previste al 50%. Come si evince dalla delibera del Consiglio Comunale n.28 del 25/03/19 è stata rinnovata la convenzione per un periodo di 5 anni (dal 2019 al 2023), con una spesa annua prevista di 80.000 euro per la manutenzione ordinaria, di cui 1/3 per il Comune di Calenzano e 2/3 per il Comune di Sesto Fiorentino. Nonostante la gestione Intercomunale tra Calenzano e Sesto Fiorentino (che dovrebbe per alcuni aspetti rappresentare un punto di forza per la gestione della cosa pubblica), non emerge visto il provvedimento preso di chiusura del parco, un’adeguata programmazione ed integrazione ad hoc di interventi di tutela, controllo, vigilanza e manutenzione sia della flora che della fauna, anche in merito alla mancata vigilanza h24 dello stesso, che aumenterebbe certamente la sicurezza non solo dell’ambiente ma anche delle famiglie, degli anziani e dei bambini che frequentano il parco”.

Secondo gli esponenti della Lega e di FdI “entrambi i comuni sono parte in causa in questa vicenda tutta da chiarire. Certo è che disporre la chiusura (seppur necessaria per poter espletare i dovuti accertamenti) nel pieno del periodo estivo e quindi nel momento di massima frequentazione del Parco, non solo ha prodotto un danno alla cittadinanza per l’impossibilità di frequentare questo importante luogo paesaggistico, ma ha evidenziato sopratutto un inadeguato investimento economico e progettuale di tutela del patrimonio naturale”.

“Cosa risponde – concludono Lega e FdI – per ciò che ci compete territorialmente quindi il sindaco Falchi  e la giunta in merito a questa triste vicenda, vista anche la maggiore quota di disponibilità economica di spesa prevista dal Piano Intercomunale? Il Comune di Sesto Fiorentino è in grado di tutelare la flora e la fauna di un patrimonio paesaggistico di inestimabile valore presente nel nostro territorio, nonché garantire controllo e sicurezza dello stesso? O forse questa gestione e controllo per cosi dire ‘a maglie larghe’ rischia di farci conoscere solo per casi di cronaca?”.