Parco della Piana, Colonnata e centro di Sesto “aree di rispetto” per il centro storico fiorentino

SESTO FIORENTINO – Alcune aree di Sesto potrebbero entrare a far parte della “buffer zone” ovvero la “zona di rispetto” del centro storico fiorentino riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesto. L’iter per includere alcune zone della Piana è già stato avviato e la giunta sestese ha approvato la proposta di perimetrazione dell’area stabilita dal Comune di Firenze […]

SESTO FIORENTINO – Alcune aree di Sesto potrebbero entrare a far parte della “buffer zone” ovvero la “zona di rispetto” del centro storico fiorentino riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesto. L’iter per includere alcune zone della Piana è già stato avviato e la giunta sestese ha approvato la proposta di perimetrazione dell’area stabilita dal Comune di Firenze sulla base di un cronoprogramma condiviso con l’Unesco secondo le Linee Guida della Convenzione sul Patrimonio Mondiale. Le “zone di rispetto” sono una “cintura di protezione” del patrimonio dell’Unesco decise nelle Linee guida della Convenzione per proeggere da interventi invasivi come costruzioni edilizie che “danneggerebbero” il valore storico e artistico delle aree del centro storico fiorentino.
La proposta prevede una vasta area intorno al capoluogo che comprende porzioni del territorio dei comuni di Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli e Fiesole ed evidenzia uno stretto rapporto storico, culturale e paesaggistico tra il centro storico di Firenze e le aree circostanti.
Le zone di rispetto di Sesto sono: il centro storico, Colonnata, la manifattura di Doccia e la fascia pedecollinare sovrastante con il sistema delle ville e dei complessi monumentali nonché l’intero perimetro del Parco della Piana. E stabilisce che quest’ultimo rappresenta l’ultima residuale testimonianza delle sistemazioni agrarie della piana storica, che come tali devono essere sottoposte dall’Unesco alle tutele monumentali degli altri elementi di valore storico e artistico.
La proposta sarà inviata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per una valutazione diretta e, successivamente, al Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco per l’approvazione definitiva.