Pd, gli otto espulsi “facciamo ricorso e andiamo avanti”

SESTO FIORENTINO – Non si fermeranno qui: la loro battaglia proseguirà e il primo passo sarà il ricorso. Sono tutti d’accordo gli 8 ex consiglieri comunali del Pd per i quali il partito ha deciso la loro espulsione dopo che avevano presentato e votato la mozione di sfiducia al sindaco Sara Biagiotti. A spingerli sulla […]

SESTO FIORENTINO – Non si fermeranno qui: la loro battaglia proseguirà e il primo passo sarà il ricorso. Sono tutti d’accordo gli 8 ex consiglieri comunali del Pd per i quali il partito ha deciso la loro espulsione dopo che avevano presentato e votato la mozione di sfiducia al sindaco Sara Biagiotti. A spingerli sulla decisione di presentare ricorso (nei prossimi giorni, precisa Giulio Mariani) è la certezza che “quello che abbiamo fatto è un gesto grave, ma giusto – dice Aurelio Stera – ne sono consapevole” e il fatto che nella commissione dei 5 “giudici” due fossero contrari alla loro espulsione.

Non nascondono la loro “amarezza” per la decisione presa a livello metropolitano. E lo fanno in una conferenza stampa organizzata nel giardino del circolo La Costituzione di Quinto Basso.

“C’è da parte nostra un sentimento di amarezza e delusione da parte di chi questo partito lo ha fondato – dice Mariani – una amarezza che viene anche dalla maggioranza degli iscritti. Se si pensa di risolvere i problemi interni del Pd e del Governo con una purga, perché di questo si tratta, si continua a non dare risposte ai cittadini. La mozione di sfiducia era tutta di metodo”.

Insomma si riparte. “Noi non abbiamo nessuna voglia di fermaci – prosegue Stera – già da domani ci si conta e ci si vede per parlare del futuro”.

Un futuro che forse potrebbe non essere nel Pd o forse sì, che potrebbe volersi concretizzare in una lista civica, anche se, per ora gli otto ex consiglieri, negano questa prospettiva.

“Non ci stiamo organizzando per andare in una lista civica o in un altro partito – aggiunge Giulio Mariani – riteniamo sia stato ingiusto l’esito della commissione verso di noi e continueremo ad impegnarci perchè Sesto Fiorentino abbia il prossimo anno un sindaco in grado di governare”.

Raccontano, ripercorrono quei giorni di luglio scorso quando la mozione arrivò in consiglio comunale per la votazione. Gli incontri mancati e quelli casuali. “Mi hanno chiesto di dimettermi il 3 agosto – dice Antonio Sacconi riferendosi alla riunione avvenuta al Rinascita – dimettetevi, mi è stato detto, per non mettere in imbarazzo la Commissione. Questo per dire l’inconsistenza di questo Pd”.

“Il commissario Becattini invece di fare una assemblea in piazza – aggiunge Andrea Guarducci – aveva tutte le carte per discutere con noi. L’altra cosa falsa che viene detto è che noi abbiamo rigettato tutti i tentativi di incontro, ma c’è stato un solo incontro”.

La giustificazione della ex presidente del consiglio comunale Gabriella Bruschi. “Mi è stato chiesto perchè non avessi dato le dimissioni – dice Bruschi – il presidente del consiglio comunale deve separare i due momenti quello istituzionale e quello politico. Con il voto il presidente esprime sempre un giudizio, quindi avevo tutto il diritto di votarlo”.

Stare all’interno del Pd, però, confessano gli otto espulsi “c’è una condizione di sofferenza”. Forse non facile da superare e, in questa fase sembra molto difficile il “vissero tutti felici e contenti” almeno all’interno di un solo partito. Ma le vie della politica sono infinite.