Pd, Incatasciato “ci sono le condizioni per rilanciare il Pd sestese”

SESTO FIORENTINO – Cancellazione dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori: è questa la decisione per gli otto ex consiglieri comunali (Diana Kapo, Antonio Sacconi, Giulio Mariani, Laura Busato, Gabriella Bruschi, Maurizio Ulivo Soldi, Aurelio Spera e Andrea Guarducci) del Pd. La decisione è arrivata dal coordinamento Metropolitano Firenze del Pd. L’iter iniziato dopo il […]

SESTO FIORENTINO – Cancellazione dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori: è questa la decisione per gli otto ex consiglieri comunali (Diana Kapo, Antonio Sacconi, Giulio Mariani, Laura Busato, Gabriella Bruschi, Maurizio Ulivo Soldi, Aurelio Spera e Andrea Guarducci) del Pd. La decisione è arrivata dal coordinamento Metropolitano Firenze del Pd. L’iter iniziato dopo il 21 luglio scorso, quando gli otto proposero e votarono la mozione di sfiducia al sindaco Pd Sara Biagiotti, si è chiuso nella tarda serata di ieri, ma l’atto è stato ufficializzato al Partito solo stamani. L’iter del deferimento ha impegnato la Commissione di garanzia PD metropolitana in questo ultimo mese e mezzo. La commissione ha deliberato, tre voti contro due,  la cancellazione dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori di tutti e otto i consiglieri comunali Diana Kapo, Antonio Sacconi, Giulio Mariani, Laura Busato, Gabriella Bruschi, Maurizio Ulivo Soldi, Aurelio Spera e Andrea Guarducci, che, si legge nella nota del Pd metropolitano “si erano resi promotori della mozione di sfiducia assieme a quattro consiglieri di Sel e ad uno del gruppo misto, fuoriuscito dal movimento cinque stelle”.
La Commissione, presieduta da Giancarlo Barcaglia, ha appurato come la mozione non sia mai stata oggetto di discussione e di votazione all’interno degli Organi del Partito Democratico, né del Gruppo Consiliare del PD stesso e, prosegue la nota “che tutti i tentativi di conciliazione e mediazione messi in atto dalla Segreteria Metropolitana, di concerto con quella Regionale ed infine dal Commissario del PD sestese, sono stati tutti rifiutati da parte degli otto consiglieri. E’ quindi sulla gravità del comportamento dei consiglieri, che , come dice il testo della sentenza ‘con le loro azioni sono andati ben oltre il disposto dell’art. 22 comma 1 dello Statuto, creando un danno all’immagine del Partito Democratico tutto’, è stata deliberata la loro espulsione dal Partito democratico”.
“Un disposto chiaro – afferma il segretario metropolitano Fabio  Incatasciato – che conferma in pieno le ragioni del deferimento. E’ una sconfitta per tutta la politica e un momento di grande amarezza. Ma la commissione ha giustamente valutato come un atto grave quale è una mozione di sfiducia ad un Sindaco, in assenza di questioni amministrative di rilievo, non abbia avuto nessun passaggio negli organi di Partito e soprattutto nel gruppo consiliare. Si è trattata di un’operazione politica tutta costruita con Sel, a Sesto forza di opposizione sin dalle elezioni del 2014, che ha visto l’ostinato rifiuto a qualsiasi tentativo di mediazione che prima il sottoscritto con Segretario regionale, poi il commissario Lorenzo Becattini, avevano portato avanti. Non si può trincerarsi – prosegue Incatasciato – dietro una crisi politica evidente e non banale: c’era tutto il tempo affinché si ragionasse, si rimettesse in piedi il Partito locale e si chiarissero molti punti. Si è invece scelto di andare da soli, accompagnati dalla sola opposizione, mandando il Comune al commissariamento e chiudendo per un intero anno il Consiglio comunale. Ci sono tutte le condizioni per rilanciare il PD sestese, costruire un’ampia consultazione in città e preparare poi le future primarie  e con Becattini e il Partito regionale stiamo già lavorando per costruire un quadro coeso e con programmi chiari per la prossima primavera”.