Pendolaria, la fotografia del trasporto ferroviario in Toscana di Legambiente

FIRENZE – Secondo Legambiente c’è una Toscana in movimento che viaggia a due velocità. Secondo l’associazione da un lato troviamo una regione virtuosa rispetto alle altre, con una certa continuità negli stanziamenti, innovazione del servizio e aumento quantitativo dell’offerta di linee; dall’altro lato, permane il disagio per l’incuria di alcune stazioni abbandonate o per i […]

FIRENZE – Secondo Legambiente c’è una Toscana in movimento che viaggia a due velocità. Secondo l’associazione da un lato troviamo una regione virtuosa rispetto alle altre, con una certa continuità negli stanziamenti, innovazione del servizio e aumento quantitativo dell’offerta di linee; dall’altro lato, permane il disagio per l’incuria di alcune stazioni abbandonate o per i cantieri nel nodo Alta Velocità di Firenze. È quanto emerge dal rapporto “Pendolaria 2019”, il rapporto annuale di Legambiente sul trasporto pubblico in Italia.

Secondo quanto emerge dal rapporto, aumentano le persone che ogni giorno si muovono in treno. “Ma l’offerta – spiega Legambiente – è aumentata soprattutto nella fascia alta, quella delle tratte ad Alta Velocità. Basti pensare che tra Firenze e Bologna, l’offerta di treni, per quantità e velocità, non ha paragoni in Europa. È di fatto in servizio una vera e propria metropolitana HD, con 164 treni che sfrecciano a 300 km/h nei due sensi di marcia ogni giorno (erano 162 lo scorso anno, 152 due anni fa, 142 tre anni fa, ed erano solo 18 gli Eurostar nel 2002). I flussi di pendolari su treno sono in costante aumento in tutto il territorio regionale, arrivati a 240.000 al giorno sulle ferrovie toscane, mentre il totale dei pendolari della sola area fiorentina secondo Istat ammonta a circa 182.000. Interessante notare come tra le città in cui non sono presenti linee di metropolitana è Firenze a presentare i dati più alti superando i 108,2 milioni di passeggeri annui, dovuti anche al grande successo del nuovo sistema tramviario che ne conta da solo oltre 14 milioni al 2017 con una proiezione di oltre 20 milioni di utenti per il 2018 grazie all’apertura della seconda parte della linea T1 (verso Careggi)”.

“La Toscana sta facendo bene e a nostro avviso deve fare sempre meglio – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – perché è proprio dalla bontà del servizio ferroviario regionale che moltissimi lavoratori traggono la piena percezione di una qualità della vita dignitosa e accettabile”.

In termini generali, in Italia è alle Regioni che spetta il compito di garantire la qualità del trasporto ferroviario locale, perché sono loro a definire il Contratto di Servizio coi gestori dei treni (la cui proroga è prevista per la Toscana entro il 2034) e ad individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio, per aggiungere risorse a quelle statali per potenziare il servizio (ossia più treni in circolazione) e per il materiale rotabile (treni nuovi e riqualificati). La Toscana, secondo il rapporto, è tra le regioni migliori in questo senso. “Lo stanziamento per il servizio ferroviario è stato di 44,6 mln con una percentuale sul bilancio regionale di 0,31%. In valore monetario, tra il 2009 ed il 2018 sono stati investiti complessivamente oltre 493 mln di euro per il sistema ferroviario (di cui 458 solo per i servizi aggiuntivi)”.

Quanto ai mezzi, in Toscana, spiega sempre il rapporto sono entrati in servizio 60 nuovi treni nel biennio 2016/2017 e con il rinnovo del contratto con Trenitalia (dal 2020 al 2035), gli investimenti per l’acquisto di nuovo materiale rotabile saranno 1,357 miliardi. La maggior parte dell’investimento riguarderà l’acquisto e la messa in servizio di 100 nuovi treni il 90% dei quali entrerà in servizio entro il 2024. I primi 7 nuovi treni Rock sono attesi nel 2020, gli altri 22 Rock, 30 dei treni ibridi ed i 25 nuovi elettrici (di cui 6 treni a 200 km/h) entreranno invece in servizio tra il 2021 ed il 2023, mentre gli altri 14 ibridi arriveranno nel 2030. Mentre secondo il rapporto c’è ancora da fare per quanto riguarda l’età media rotabile dei convogli in circolazione che è di 12,1 anni mentre quelli con più di 15 anni sono il 12, 2% su 229 treni.

Per quanto riguarda il trasporto in città, il rapporto cita la linea 4 della tramvia, che sfrutterà il sedime ferroviario già esistente e si svilupperà tra la Stazione Leopolda e Campi Bisenzio. I costi per la realizzazione dell’opera, riporta Legambiente, “si aggireranno sui 500 milioni di euro, di cui 320 provenienti in gran parte dallo Stato ed i restanti dai privati tramite il ‘project financing’. Al momento esiste solo il progetto preliminare e la disponibilità economica è di 166 milioni. Bacino d’utenza stimato: 130mila passeggeri al giorno, costi stimati: 500 milioni di euro”. Per quanto riguarda il raddoppio e l’elettrificazione della linea Siena-Empoli, con il contratto di programma 2017-2021 sono stati programmati il raddoppio/potenziamento e l’elettrificazione della linea Siena-Empoli. Il rilancio della tratta di 62 km resta di vitale importanza sia per arrivare a collegare Siena e Firenze in un’ora, sia per i pendolari dell’area compresa fra le due province, mentre al momento lamentano affollamento dei convogli (quando in configurazione ridotta) ed un peggioramento generale delle condizioni di viaggio. Il 24 ottobre scorso la commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha confermato la cifra di 177 milioni di euro per il potenziamento del tratto ferroviario Empoli-Siena ed in questa cifra rientrano il raddoppio della rete Empoli-Granaiolo (11 km di lunghezza) e l’elettrificazione della linea Empoli-Siena. Bacino d’utenza stimato: 190mila abitanti, costi: 177 milioni di euro, disponibili.

Secondo l’associazione ambientalista, la voglia di mobilità sostenibile c’è e in questo senso basta guardare il sistema tranviario. Al momento le stime parlano di più di 20 milioni di passeggeri l’anno per la linea T1 e più di 7 milioni l’anno per la linea T2 (stima aggiornata ad ottobre 2019). La media degli spostamenti in tramvia sull’asse Firenze-Scandicci è di 25mila al giorno. I motivi che portano alla scelta della tramvia sono comodità, sicurezza, convenienza economica e certezza dei tempi di spostamento. L’87% dei passeggeri è complessivamente soddisfatto del servizio e lo giudica buono o ottimo.