Piana fiorentina, sì al Pit coordinato dalla Città Metropolitana di Firenze

SESTO FIORENTINO – Due Piani integrati territoriali (Pit) in cui è coinvolta la Città Metropolitana di Firenze (come capofila per quello della Piana Fiorentina e quello per il Padule di Fuecchio e Cerbaie, di cui è capofila il Consorzio forestale delle Cerbaie) sono rientrati tra i quattro ammissibili e finanziabili nella graduatoria delle Regione Toscana.  […]

SESTO FIORENTINO – Due Piani integrati territoriali (Pit) in cui è coinvolta la Città Metropolitana di Firenze (come capofila per quello della Piana Fiorentina e quello per il Padule di Fuecchio e Cerbaie, di cui è capofila il Consorzio forestale delle Cerbaie) sono rientrati tra i quattro ammissibili e finanziabili nella graduatoria delle Regione Toscana.  Per il Pit della Piana era stato richiesto un finanziamento di 3.000.000 di euro e ne sono stati stanziati 2.964.101,87 euro. Per il Pit del Padule Fucecchio e Cerbaie il finanziamento richiesto ammontava a 975.228,00 euro e dalla Regione ne sono stati coperti 943.428,00.

“Grazie al Pit – spiega Andrea Ceccarelli, consigliere della Metrocittà delegato alla Pianificazione territoriale – una parte della Piana cambierà volto. Grazie alla regimazione, alla qualità dell’acqua e alla preservazione della biodiversità, si consentirà lo sviluppo delle aziende agricole in quest’area del territorio metropolitano. In 24 mesi, dal momento in cui viene approvato dalla Regione, il Pit coinvolgerà circa 596,30 ettari, pari all’ 8% dell’intera Piana, circa 120 dei quali ricadenti anche in aree Natura 2000 (individuate a livello Ue come siti di importanza comunitaria, dove devono essere garantiti interventi a tutela della biodiversità). Si attua anche attraverso il Pit il Piano strategico metropolitano”.

Il Pit “Piana Fiorentina” si prefigge di dare le giuste basi alla produzione agricola attraverso il ripristino di opere per la regimazione delle acque superficiali in eccesso e per favorire al contempo l’assorbimento della maggior quantità d’acqua possibile. Per migliorare la qualità delle acque e per la protezione delle stesse da fenomeni di inquinamento diffuso derivanti dall’attività agricola saranno previsti bacini di lagunaggio o di fitodepurazione per la depurazione naturale delle acque circolanti. Inoltre sono previsti l’ampliamento e il recupero di zone umide finalizzate alla conservazione della biodiversità. L’attività svolta nell’ambito del Pit “Piana Fiorentina” concorrerà a incrementare la protezione del territorio dal dissesto idrogeologico, ad incrementare la resilienza ai cambiamenti climatici, a migliorare la gestione delle acque e tutela dei corpi idrici, a conservare e ripristinare gli elementi caratteristici del paesaggio, e salvaguardare e valorizzare la biodiversità.

“L’obiettivo atteso più significativo – si legge in una nota – è rappresentato dal mantenimento e lo sviluppo delle attività agricole, che concorreranno attraverso l’azione progettuale promossa e coordinata dai partner pubblici, alla riqualificazione paesaggistica dei territori interessati oltre a mirare al ripristino della funzionalità degli ambienti agrari e delle zone umide, attraverso la ricostituzione dell’ecosistema”.