Polizia: arrestata banda di rapinatori

SESTO FIORENTINO – Rapina aggravata, sostituzione di persona e possesso di segni distintivi contraffatti: questi i capi d’accusa per cinque persone per le quali questa mattina all’alba la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari restrittive emessa dal Gip del Tribunale di Firenze.  Si tratta di un uomo di origine fiorentina […]

SESTO FIORENTINO – Rapina aggravata, sostituzione di persona e possesso di segni distintivi contraffatti: questi i capi d’accusa per cinque persone per le quali questa mattina all’alba la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari restrittive emessa dal Gip del Tribunale di Firenze.  Si tratta di un uomo di origine fiorentina e di quattro complici di origine napoletana, tutti di età compresa tra i 22 e i 43 anni.

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Firenze in collaborazione con il Commissariato di Polizia di Sesto Fiorentino e coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, è scaturita dalla denuncia di un imprenditore che aveva subito una falsa perquisizione da parte di tre uomini vestiti con abiti civili che si erano qualificati come appartenenti all’Arma dei Carabinieri.

La sera del 25 settembre dello scorso anno, l’uomo era rientrato presso la propria abitazione a Sesto Fiorentino insieme alla compagna e, sulla porta di casa, era stato fermato da tre uomini che erano in possesso una paletta simile a quella in dotazione alle Forze di Polizia, un tesserino recante la scritta “Carabinieri” e un falso atto di perquisizione domiciliare recante l’intestazione della Procura della Repubblica di Prato.

Dopo aver fatto accesso all’interno dell’abitazione, i tre falsi Carabinieri avevano iniziato a rovistare nella casa e, al termine, si erano impossessati di una somma di denaro pari a 40.000 euro in contanti, un anello in oro e brillanti e altri numerosi monili in oro, un lingotto d’argento, due cellulari e altri documenti. I malviventi si sono poi accorti di un sistema di videosorveglianza privata e per coprire le proprie tracce hanno danneggiato una telecamera. La registrazione del video e lo spiccato accento napoletano tuttavia non hanno lasciato loro scampo. Sono stati questi gli indizi che hanno permesso di seguire una pista successivamente avvalorata da una meticolosa analisi dei dati delle utenze cellulari degli indagati incrociati con quelli dei loro spostamenti.

La banda aveva infatti noleggiato due auto dotate di sistemi Gps integrati che hanno tracciato i loro spostamenti, dimostrando come le autovetture fossero state utilizzate per la rapina e si fossero prima incontrate vicino all’area di servizio “Bisenzio Est” e, poi, appostate vicino all’abitazione della vittima in attesa del suo rientro. A colui che avrebbe ricoperto il ruolo di “capo”, originario di Acerra (Napoli), il Gip del Tribunale di Firenze ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere, mentre agli altri quattro sono stati applicati gli arresti domiciliari ad Afragola (Napoli), Casoria (Napoli) e Sesto Fiorentino. Tra questi si trova anche l’indagato originario di Firenze, il quale avrebbe fatto da basista fornendo le indicazioni utili per poter scovare il bottino nell’abitazione.