Profughi, animata assemblea a La Fogliaia

CALENZANO – L’amministrazione comunale di Calenzano ha dato alla Prefettura la disponibilità di accogliere i profughi, ovvero le persone che arrivano in Italia in fuga dalle guerre o da situazioni estreme, nella struttura di Le Prata. Sono previste anche soluzioni per le donne con bambini nella Casa Famiglia del Comune e altre disponibilità di alloggi. […]

CALENZANO – L’amministrazione comunale di Calenzano ha dato alla Prefettura la disponibilità di accogliere i profughi, ovvero le persone che arrivano in Italia in fuga dalle guerre o da situazioni estreme, nella struttura di Le Prata. Sono previste anche soluzioni per le donne con bambini nella Casa Famiglia del Comune e altre disponibilità di alloggi. Le soluzioni sono state illustrate questa sera in una assemblea pubblica organizzata dal Comune, che si è tenuta al circolo Arci La Fogliai alla quale hanno partecipato il sindaco Alessio Biagioli, il vicesindaco Enrico Panzi, l’assessore Damiano Felli, Marzio Mori della Caritas e Roberto Ermanni del Consorzio Coeso. Un’assemblea partecipata e animata. Il sindaco Biagioli ha spiegato le richieste della Prefettura ai Comuni per la messa a disposizione di struttura per l’accoglienza diffusa dei profughi. “Abbiamo fatto presente che non sul nostro territorio non ci sono strutture pubbliche adeguate – ha detto il sindaco – l’unica che potesse rispondere a certe caratteristiche anche di accoglienza è quella di Le Prata”. Non sono state ritenute adatte dal Comune, invece, le strutture di piazza del Ghirlandaio e di piazza della Costituzione che erano state inserite dalla Regione nell’elenco degli edifici disponibili per l’accoglienza. “Abbiamo spiegato – ha detto il sindaco – che non erano adatte: piazza del Ghirlandaio è occupata, mentre piazza della Costituzione non è idonea per l’accoglienza”. Ancora da definire il numero delle persone che potrebbero arrivare a Calenzano, ma le strutture a disposizione potranno accoglierne una quarantina. Il pubblico si è lasciato andare a dimostrazioni di intolleranza, qualcuno ha ribadito il timore di “non sapere chi arriva”, di “immigrati” facendo dei pericolosi confronti con le situazioni di immigrazione italiana dei primi del Novecento. Il vicesindaco Panzi ha sottolineato che “non stiamo parlando di immigrazione, ma di persone in fuga, di richiedenti asilo”. La situazione è poi tornata a calmarsi quando il sindaco ha ribadito che “le assemblee le facciamo proprio per spiegare quanto sta avvenendo e quello che stiamo facendo”.

Foto Roberto Vicario