Rifiuti, Toccafondi: “Serve un’alternativa reale al termovalorizzatore”

FIRENZE – “Non si può addossare il problema dei rifiuti a chi viene dopo di noi e senza una soluzione le conseguenze sarebbero devastanti”. Con questa convinzione l’associazione dell’onorevole Gabriele Toccafondi “Percorso – Laboratorio di idee politica e cultura” ha organizzato l’iniziativa “Rifiuti, recupero e riciclo” che si è tenuta presso Librerie Universitarie a Novoli. […]

FIRENZE – “Non si può addossare il problema dei rifiuti a chi viene dopo di noi e senza una soluzione le conseguenze sarebbero devastanti”. Con questa convinzione l’associazione dell’onorevole Gabriele Toccafondi “Percorso – Laboratorio di idee politica e cultura” ha organizzato l’iniziativa “Rifiuti, recupero e riciclo” che si è tenuta presso Librerie Universitarie a Novoli. Dopo il primo dibattito sull’aeroporto e in concomitanza con le prime risposte del nuovo governo che manifesta dubbi sulle grandi infrastrutture toscane in via di realizzazione (prima su tutte la Tav), l’associazione ha proposto un cantiere di idee, che dia spazio al buon senso e alla voglia di fare su un tema tornato di grande attualità dopo che il Consiglio di Stato ha bloccato l’inceneritore di Case Passerini, nel Comune di Sesto Fiorentino.

“Non dobbiamo seguire la demagogia di chi dice sempre e solo “no”, governare significa dare risposte e dire le cose come stanno – ha detto Toccafondi, deputato gruppo CP – Alternativa Popolare – e se il termovalorizzatore è rimesso totalmente in discussione, è dovere della politica dire dove e come si chiude adesso il ciclo dei rifiuti della zona Firenze-Prato-Pistoia e quali sono i costi per i cittadini”.

Il Piano regionale dei rifiuti prevedeva la messa in funzione di Case Passerini già nel 2017 e dal 2020 il piano prevedeva che il 70% dei rifiuti fosse differenziato, sulle 300.000 tonnellate prodotte. Il termovalorizzatore avrebbe dovuto bruciare 193.000 tonnellate annue di rifiuti già trattati, quindi al netto di ciò che si poteva recuperare. Senza l’impianto i numeri da smaltire aumentano.

“Il termovalorizzatore non piace a nessuno – ha detto Toccafondi – per di più quello previsto in un’area già piena di altre opere invasive, ma bisogna avere un’alternativa reale. Adesso l’alternativa si chiama discarica”. All’incontro hanno partecipato Alessandro Canovai, presidente Revet, Livio Giannotti, Ad Alia, Stefano Boni, segretario regionale settore trasporti Cisl Toscana.

“Bisogna partire da una raccolta differenziata di qualità, riuscire a recuperare la materia e bisogna sviluppare le tecnologie che servono per recuperare energia con la parte residuale”, ha spiegato Giannotti, e “il primo passo da fare è superare i campanilismi e superare il concetto di Ato per mettere tutti gli impianti a fattore comune – ha detto Boni – per smaltire all’interno della nostra regione, per non vedere aumentare le tariffe per i cittadini, quel 20% di rifiuti che non si riesce a smaltire”. Alessandro Canovai ha infine parlato del sistema industriale che restituisce nuova vita ai rifiuti, raccolti con la differenziata: “Siamo in grado di rimettere sul mercato le materie seconde, che si scontrano con le materie vergini. Servirebbero incentivi specifici per i prodotti fatti con materie riciclate”.