Sandra Gesualdi (LEU) “replica” a Toccafondi: “Don Milani va praticato nell’agire quotidiano”

CALENZANO – Se Gabriele Toccafondi, candidato per il Pd alle prossime elezioni politiche, nel suo primo giorno da candidato ha voluto rendere omaggio a don Milani e alla sua scuola di Barbiana (“Il suo insegnamento è ancora attuale”), oggi sono arrivate le parole di Sandra Gesualdi, anche lei candidata ma nelle fila di LEU nel […]

CALENZANO – Se Gabriele Toccafondi, candidato per il Pd alle prossime elezioni politiche, nel suo primo giorno da candidato ha voluto rendere omaggio a don Milani e alla sua scuola di Barbiana (“Il suo insegnamento è ancora attuale”), oggi sono arrivate le parole di Sandra Gesualdi, anche lei candidata ma nelle fila di LEU nel collegio uninominale Firenze 1. “Grazie sottosegretario Toccafondi per l’omaggio simbolico a don Milani, un gesto che comprendo e apprezzo, lo dico sinceramente. Però, don Milani va praticato, incarnato nell’agire quotidiano, nelle fatiche di ogni giorno, nella modestia del proprio cammino, nella dedizione e nella cura di ciò che viviamo. Barbiana è un luogo di silenzio, preghiera e profonda ispirazione. E’ un luogo sacro, fatto di freddo, merda di mucche, fango, cieli stellati, rugiada, carezze e fatica e Spirito Santo. Ai potenti della politica ricorda che il potere dovrebbe dare voce ai senza voce e forza ai deboli, senza ingannarli per strappare il loro consenso sfruttando ingenuità e ignoranza. Lo disturbo solo questa volta per amor di chiarezza: “Fai strada ai poveri senza farti strada”, don Milani è una spina nel fianco, una vergata alle coscienze che ci costringe a tenere la schiena dritta e tendere a una politica nobile ed etica. Quello di don Milani e un modello ingombrante da portare sulle spalle, impegnativo, pungolante”. E ancora: “Credo che debba essere incarnato nelle azioni, qualunque sia il nostro ruolo nella società. Contro ogni indifferenza e con gli occhi sempre aperti sugli altri. Barbiana è un modo di vivere, impegnato, schierato, dedicato. E’ giustizia che brucia, in silenzio. La mia campagna elettorale inizia perciò a piedi, dove vivo, per le strade, nei luoghi delle persone che lavorano, studiano, progettano, cercano un lavoro, facendo sacrifici senza che nessuno si curi di loro. E sono tanti, nelle fabbriche, nei magazzini, nelle officine, negli uffici, tra gli studenti e gli insegnanti nelle scuole quali comunità educanti e solidali e non imprese da gestire. La mia campagna elettorale non sarà diversa dalla mia vita di ogni giorno, anche dopo il 5 marzo”.