Scalini (Pd): “Toni eccessivi, pensiamo ai problemi di Signa”

SIGNA – Ricucire. Serrare le fila. Provare a mediare. Tutte accezioni diverse ma riconducibili alla situazione interna al Pd signese che, dopo la bufera delle ultime settimane, culminata con la revoca delle deleghe a Sara Ambra, prova a tornare nell’alveo di una normale attività politica. Intanto con l’ufficializzazione del congresso, rinviato due settimane fa. In […]

SIGNA – Ricucire. Serrare le fila. Provare a mediare. Tutte accezioni diverse ma riconducibili alla situazione interna al Pd signese che, dopo la bufera delle ultime settimane, culminata con la revoca delle deleghe a Sara Ambra, prova a tornare nell’alveo di una normale attività politica. Intanto con l’ufficializzazione del congresso, rinviato due settimane fa. In che modo lo spiega il segretario Gabriele Scalini, senza entrare però nel merito delle candidature, ovvero se sarò solo lui a correre per il ruolo di segretario, se Federico La Placa, escluso dalla competizione per il suo mancato tesseramento al Pd, sarà sostituito “in corsa” da un altro candidato o se fra le due parti – ma questa ipotesi la azzardiamo noi – sia stato trovato un accordo.

“L’iter congressuale del Partito Democratico – dice Scalini – volge al termine: il 3 novembre è in programma l’assemblea degli iscritti mentre il 5 ci saranno le votazioni per il rinnovo degli organi locali. Purtroppo il percorso è stato molto accidentato e i termini del confronto hanno assunto toni eccessivi che nulla hanno a che fare con la normale dialettica politica. L’ultimo capitolo è rappresentato dall’estromissione dalla giunta di Sara Ambra. Un gesto che ho sempre ritenuto sbagliato per il merito e per il tempo scelto. Per quello che riguarda il merito ritengo che l’uscita di Sara Ambra sia un danno per il paese dal momento che ha vissuto con grande impegno la sua esperienza da vice-sindaco con assoluta disponibilità di tempo, con umiltà e con grande desiderio di imparare e formarsi”.

E ancora: “Questa storia lancia inoltre un messaggio estremamente negativo della politica secondo cui l’impegno, la competenza e la preparazione non risultano determinanti per ricoprire ruoli pubblici. Errata anche la scelta dei tempi: le decisioni amministrative vanno compiute secondo logiche di buon governo e nulla dovrebbero avere a che fare con i confronti politici, non c’è nessuna urgenza amministrativa che giustifichi questa modifica di giunta che ora, tra l’altro, si trova priva di una risorsa importante. Pertanto non possiamo non leggere questo atto come un’intromissione nelle vicende congressuali già molto complesse e che conduce a un clima sempre più deteriorato”.

Scalini guarda infine al futuro: “E’ ora di cambiare radicalmente i contenuti della politica. Ci sono tante energie nuove e positive all’interno del partito che chiedono di affrontare i problemi della nostra città e che vogliono mettere la loro passione su proposte innovative. I nostri iscritti chiedono di lavorare sulla qualità dell’aria, sulla gestione dei rifiuti, sulla mobilità e sulla riqualificazione degli spazi urbani. Nostro dovere è riportare l’attenzione su questi aspetti”.