Sciopero nazionale benzinai, ecco i distributori che garantiranno il servizio in Toscana. Alla protesta aderisce anche Faib Confesercenti

FIRENZE – La Regione comunica la lista delle stazioni di servizio che si trovano sulla rete autostradale e che dovranno rimanere aperte in occasione delle sciopero proclamato da alcune associazioni di categoria dalle 22 del 24 gennaio alle 22 del 26 gennaio. Autostrada A1, direzione Milano-NapoliBisenzio-Ovest, km 280Badia al Pino Ovest, km 362 Autostrada A1, […]

FIRENZE – La Regione comunica la lista delle stazioni di servizio che si trovano sulla rete autostradale e che dovranno rimanere aperte in occasione delle sciopero proclamato da alcune associazioni di categoria dalle 22 del 24 gennaio alle 22 del 26 gennaio.

Autostrada A1, direzione Milano-Napoli
Bisenzio-Ovest, km 280
Badia al Pino Ovest, km 362

Autostrada A1, direzione Napoli-Milano
Montepulciano Est, km 395
Arno Est, km 321
Firenze Nord, km 280

Autostrada A11, direzione Firenze-Pisa
Peretola Nord, km 2

Autostrada A11, direzione Pisa-Firenze
Migliarino Sud, km 79

Autostrada A12, direzione Genova-Roma
Castagnolo Ovest, km 164

Autostrada A12, direzione Roma-Genova
Fine Est, km 200

Autostrada A15, direzione Parma-La Spezia
San Benedetto Ovest, km 80

“Non vogliamo più passare per speculatori e furbetti, quando i nostri prezzi alla pompa non vengono certo decisi a piacere del gestore. Speculatori e furbetti da controllare da parte del governo con assurdi cartelli, gli ennesimi, e sanzioni spropositate per aumenti che sono chiaramente legati solo al ritorno delle accise. Per questo scioperiamo, sperando che i consumatori capiscano che noi siamo dalla loro stessa parte della barricata”. Questa la posizione di Faib Confesercenti Toscana, il sindacato più rappresentativo della categoria, nelle parole del presidente regionale Marco Princi. “Il governo si stupisce per la nostra intransigenza viste le loro aperture – aggiunge – ma dopo l’ultimo tavolo romano sono stati riconfermati l’obbligatorietà dell’esposizione del cartellone, in aggiunta alla previsione di esposizione di un QR-Code, e la rimodulazione in riduzione delle sanzioni. Una soluzione che è evidentemente un passo indietro rispetto agli impegni presi, sempre in sede di confronto con il governo, che avevano spinto Faib a mantenere congelata ogni decisione in merito allo sciopero”. Princi entra nel dettaglio della protesta, protesta che porterà alla chiusura degli impianti alle 19 di martedì 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio per la rete ordinaria e dalle 22 del 24 gennaio alle 22 del 26 gennaio per la rete autostradale.

“L’introduzione del cartello del prezzo medio introdotto a seguito delle polemiche seguite alla reintroduzione delle accise, è un adempimento aggiuntivo ai tanti altri; ricordiamo che oggi il gestore ha una decina di adempimenti fiscali ed amministrativi, dalla comunicazione prezzi alla trasmissione telematica dei corrispettivi, dalla bollatura degli erogatori all’esposizione dei prezzi sulle carreggiate sugli impianti fino all’esposizione dei differenziali, alla fattura elettronica. Dunque, nessuna contrarietà alla trasparenza, a patto che questa non si trasformi in nuovi appesantimenti gestionali a carico dei benzinai e conseguenti nuove sanzioni”. “Forse – conclude Princi – sarà bene anche ricordare di quali mirabolanti guadagni stiamo parlando per i gestori. Su un rifornimento di 20 euro, 11,72 euro pari al 59% vanno allo Stato, 7,9 pari al 39% vanno alle compagnie petrolifere e infine 0,38 lordi pari al 2% al gestore”.