Sicurezza urbana, due nuovi bandi della Regione e un accordo con le Università. Ne ha beneficiato anche la Piana

FIRENZE – La giunta regionale fissa le regole e approva lo schema per due nuovi bandi sulla sicurezza integrata e un accordo con le Università degli studi di Firenze, Siena e Pisa per la formazione per i dipendenti degli enti pubblici. Riguardano il finanziamento di nuove telecamere, “intelligenti” e collegate in rete, per controllare strade […]

FIRENZE – La giunta regionale fissa le regole e approva lo schema per due nuovi bandi sulla sicurezza integrata e un accordo con le Università degli studi di Firenze, Siena e Pisa per la formazione per i dipendenti degli enti pubblici. Riguardano il finanziamento di nuove telecamere, “intelligenti” e collegate in rete, per controllare strade e piazze, ma anche l’ulteriore allargamento della sperimentazione dei “vigili di prossimità”.

Il primo bando, che uscirà a breve, impegna 477.000 euro per l’installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza, con contributi da 10.000 a 80.000 euro a seconda della grandezza del Comune. In tre anni, infatti, dal 2016, la Regione Toscana ha già distribuito contributi per 3,3 milioni per finanziare telecamere nei territori. Ne hanno beneficiato 228 Comuni e 18 Unioni, 172 progetti in tutto. Il secondo, invece, appena approvato, stanzia 800.000 euro, sempre destinati ai Comuni, per azioni integrate finalizzate a promuovere una rinnovata socialità dei quartieri più fragili attraverso reti di comunità e iniziative di animazione, per sostenere e promuovere nuove funzioni di spazi e immobili inutilizzati o sottoutilizzati – sia che siano fondi privati oppure beni comuni – con interventi anche temporanei di sperimentazione di nuovi usi. I contributi potranno coprire fino al 70 per cento della spesa ed un massimo di 70.000 euro.

Anche questa è una strada già battuta con successo in questi anni. Di progetti “speciali” sulla sicurezza ne sono stati finanziati cinque, con quasi 600.000 euro, alla fine del 2016 (Livorno, Prato, Pisa, Firenze,Lucca) a cui se ne sono poi aggiunti altri sei, per altri 500.000 euro, per l’Osmannoro (tra Firenze, Sesto e Campi Bisenzio), Montecatini Terme, Arezzo, Grosseto, Rosignano Marittimo e Poggibonsi. Un milione e 96.000 euro stanziati e undici progetti in tutto, con il proseguimento del progetto dell’Osmannoro già confermato nei mesi scorsi. Si tratta di esperienze vincenti di presidio e controllo di vicinato, esempi di modalità per “aggredire” lo “sballo” notturno e rendere la movida vivibile, progetti di rivitalizzazione di centri storici e di quartieri degradati anche attraverso un’ animazione culturale e artistica oppure con una diversa progettazione urbanistica, che costituisce un ulteriore fronte di intervento.

Con i PIU, i progetti di innovazione urbana, la Regione ha finanziato ad esempio con i fondi Fesr 2014-2020 otto diversi interventi di riqualificazione urbana per altrettanti Comuni, con un contributo di quasi 44 milioni negli ultimi anni. E poi c’è stato di recente il progetto dei vigili di prossimità – 9 milioni, tre l’anno per tre anni – che si aggiunge alla formazione delle polizie locali (1 milione e 300.000 euro) e che permetterà a quindici Comuni di assumere ottanta agenti, che lavoreranno nelle strade e nei quartieri pi& ugrave; ‘delicati’, punto di riferimento per cittadini e commercianti e deterrente per le persone poco oneste. Messi tutti insieme (e senza i PIU) fanno quasi 20 milioni.

“In questi anni abbiamo sperimentato varie politiche riguardo alla sicurezza, – spiega l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – adesso, finita la sperimentazione, rifinanziamo questi progetti. Sono iniziative importanti: dall’apertura pop-up dei negozi per rivitalizzare un quartiere alle iniziative di animazioni spesso appoggiate da comunità, dalle feste alle cene in piazza per stimolare la partecipazione dei cittadini. Sono esperienze che, come è successo a Livorno, sono capaci di ribaltare una situazione e rivitalizzare interi quartieri”.

Oltre alle misure a sostegno della sicurezza integrata, la Regione ha deciso di finanziare con 75.000 euro un accordo con le tre università di Firenze, Pisa e Siena, che consente la partecipazione a corsi di alta formazione ai dipendenti degli enti locali. La Regione coprirà circa 25 quote di iscrizione. I corsi, di 90 ore e modellati in tre edizioni sulle tre diverse realtà territoriali, propongono l’approfondimento dei temi della sicurezza integrata nei diversi aspetti di competenza degli enti locali: dagli aspetti politico istituzionale alle risorse fornite dalle ultime tecnologie, fino al ruolo della società civile. “E’ necessario far maturare la capacità di analisi di una città anche dal punto di vista della sicurezza, – conclude Bugli – l’accordo mira a questo, permettendo a dirigenti e dipendenti di accedere a una formazione specifica”.