Stare a casa. Sara Giorgetti “Il mio lavoro è cambiato, ma ora l’edicola la porto a casa dei miei clienti”

SESTO FIORENTINO – Periodo difficile, quello che stiamo vivendo, che ci ha visto adattarci ad un nuovo modo di concepire la scuola, di lavorare, di stare a casa. Un cambiamento delle nostre vite, delle nostre città e del nostro lavoro, ma c’è chi in questo periodo in cui ci viene chiesto per l’emergenza sanitaria di […]

SESTO FIORENTINO – Periodo difficile, quello che stiamo vivendo, che ci ha visto adattarci ad un nuovo modo di concepire la scuola, di lavorare, di stare a casa. Un cambiamento delle nostre vite, delle nostre città e del nostro lavoro, ma c’è chi in questo periodo in cui ci viene chiesto per l’emergenza sanitaria di stare a casa e di limitare l’attività lavorativa, ha colto l’occasione per trovare una strada diversa, rinnovarsi e continuare a svolgere, anche se in modo ridotto, il proprio lavoro. Sara Giorgetti è la titolare di Edicola e Non solo di via Donatello e già dai primi di aprile la sua “edicola e non solo” si sposta dai clienti. “Per starvi vicino in questo periodo di difficoltà – scrive Sara in un volantino – l’edicola c’è e ve la portiamo a casa”. Così prosegue la propria attività tra mille difficoltà.

Stare in casa in condizioni di emergenza sanitaria come questa, cosa significa?

In un emergenza sanitaria come questa che ci ha costretti tutti volenti o nolenti a rimanere a casa la prima sensazione che ho avuto è quella di una privazione della mia libertà in tutti i sensi da quella personale a quella comunitaria cioè non poter fare ne rivedere i miei cari magari nello stesso comune ma in abitazioni diverse, questo mi ha forse “pesato” di più. Detto questo ho dovuto ridefinire tutti i miei spazi vitali di convivenza e di organizzazione della giornata. Anche solo uscire per andare a fare la spesa era un “traguardo”

Quanto e come è cambiato il tuo lavoro? Internet e la rete sono stati utili in questa situazione? 

Beh il mio lavoro, essendo edicolante è cambiato perchè si è dovuto adattare ma nella sfortuna sono stata fortunata perchè mi è stato permesso di lavorare al pubblico essendo un esercizio di pubblica utilità. Internet è stato e è assenziale per i rapporti intralavorativi

Cosa ti manca di più in questa situazione? Nel tempo libero hai scoperto nuove attività?

Mi mancano sicuramente i rapporti inetrpersonali all aperto. Ho dovuto ripensare alla mia giornata, la mia quotidianità è cambiata. mattina lavoro pomeriggio tempo libero di lettura ascolto musica telefono ad amici..ecc..

Secondo te il tuo lavoro cambierà dopo questa esperienza?

Secondo me il lavoro in generale sarà diverso… in primis perchè il mondo sarà diverso, l economia dovrà rialzarsi e di conseguenza tutte le attività lavorative dovranno reagire e ricominciare come anche io ho dovuto fare… non è stato facile sospendere per qualche tempo l’attività per poi riprenderla, ma per ora resisto!!

Cosa pensi ti resterà, dal punto di vista umano, dopo il ciclone coronavirus?

Dal punto di vista umano certamente mi rimarrà la vicinanza ai tanti medici e operatori sanitari che hanno perso la propria vita per salvare gli altri. nel mio piccolo credo di esser stata utile ai clienti ed al loro bisogno di informazione che in questo periodo è più necessario che mai.