Stop al termovalorizzatore, Campi, Sesto e comitati: “Giorno di festa, adesso riparta la politica”

FIRENZE – Il Consiglio di Stato “ha messo la pietra tombale” sulla realizzazione del termovalorizzatore a Case Passerini e oggi le amministrazioni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, WWF, Italia Nostra, Mamme no Inceneritore e comitati festeggiano quella che per loro è un “passaggio epocale”. “Per noi si tratta davvero di un momento di soddisfazione – […]

FIRENZE – Il Consiglio di Stato “ha messo la pietra tombale” sulla realizzazione del termovalorizzatore a Case Passerini e oggi le amministrazioni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, WWF, Italia Nostra, Mamme no Inceneritore e comitati festeggiano quella che per loro è un “passaggio epocale”.

“Per noi si tratta davvero di un momento di soddisfazione – ha detto il sindaco di Campi Emiliano Fossi – e per prima cosa va reso merito ad associazioni e comitati che in questi venti anni si sono battuti per un’altra visione, alternativa, ai quali si sono aggiunte le amministrazioni locali, Campi e Sesto. Dove non è arrivata la politica, è arrivata la giustizia amministrativa che mette la pietra tombale su un’opera che avrebbe avuto un impatto e un sovraccarico sulla nostra realtà. Siamo contenti che il ricorso del Comune di Campi sia stato importante perché grazie all’avvocato Agostino Zanelli è stato colto il punto, poi fondamentale per la sentenza del Tar e del Consiglio di Stato, sulla mancata realizzazione delle opere di compensazione prima della costruzione del termovalorizzatore. Adesso da qui deve ripartire la politica, è una grande occasione per ripensare alla gestione dei rifiuti con strategie di riuso, riciclo e buone pratiche e sono contento che anche il presidente della Regione Rossi abbia espresso queste intenzioni”.

Damiano Sforzi, vicesindaco di Sesto Fiorentino, si è detto felice a nome dell’amministrazione della sentenza, ma “c’è anche dell’amarezza perché questo è un tema che da anni portiamo avanti, il sindaco precedente è stato dimissionato anche per questo. La nostra posizione è stata presa in momenti per niente facili e non sono contento che la politica abbia abdicato al suo ruolo: questo sia di monito per le istituzioni, in primis la Città Metropolitana, che si aprano al confronto sulle grandi opere. Il messaggio dai cittadini in questi anni è stato chiaro: bisogna fermarsi e ripensare la gestione dei rifiuti”.

Soddisfazione espressa da parte del WWF che, tramite Marco Beneforti, ha ricordato le strategie percorribili, con il passaggio alla raccolta porta a porta che ad esempio “a Treviso ha permesso in pochissimi anni di arrivare all’85% della differenziata e ha ridotto la produzione dei rifiuti nella sua interezza”. Maria Rita Signorini presidente di Italia Nostra ha parlato anche a nome del Forum ambientalista e ha ricordato che si è trattata per le associazioni di “una battaglia durata quasi venti anni e siamo contenti di aver dato il nostro contributo, adesso la politica apra una fase nuova”.

L’avvocato Claudio Tamburini, estensore del primo ricorso contro la realizzazione del termovalorizzatore nel 2003 per conto di Italia Nostra, ha spiegato che la sentenza in effetti ha deciso sulla base della mancata realizzazione dei boschi e opere compensative ma che “per altri aspetti non è stata coraggiosa perché non ha preso in considerazione altri aspetti, come quello sanitario”. Tamburini ha detto che però con la sentenza viene fuori “un risultato positivo: il centro fino ad ora ha avuto la tendenza di scaricare sulla periferia tutto quello che non gli piaceva e gli stava scomodo, oggi però i cittadini della periferia non hanno accettato e questo è stato il risultato”. Gli attivisti delle Mamme no Inceneritore hanno invitato a festeggiare questa sera in piazza Signoria: “Nel 2016 – hanno detto – sono scese in piazza migliaia di persone per dire di no a questa opera, adesso dopo la sentenza invitiamo le amministrazioni ad essere coraggiose e pretendere confronti e tavoli con la Regione sull’intero ciclo dei rifiuti”.