FIRENZE – “Ringraziamo l’arcivescovo di Firenze, monsignor Gherardo Gambelli, per questo incontro e confidiamo che anche il suo interessamento e sostegno ci aiuti a salvare il lavoro di decine di famiglie fiorentine e una storica azienda di questa città”. A dirlo sono Fim-Cisl e Fiom-Cgil, insieme ai rappresentanti Rsu della storica azienda illuminotecnica fiorentina al centro di una difficile vertenza, dopo l’annuncio da parte della proprietà dello spostamento della produzione in Campania. L’arcivescovo ha partecipato oggi pomeriggio all’assemblea aperta dei lavoratori Targetti, insieme al direttore dell’Ufficio diocesano problemi sociali e del lavoro don Giovanni Momigli, per conoscere da vicino la storia di questa vertenza, ascoltando la voce dei lavoratori. All’incontro erano presenti anche Elena Aiazzi (segreteria Cgil Firenze), Alessandro Beccastrini (segreteria Cisl Toscana) ed Erika Caparrini (segreteria Cisl Firenze Prato).
“Siamo venuti – ha detto Gambelli – per esprimere la vicinanza e la solidarietà ai lavoratori della Targetti e anche e soprattutto per ascoltare e capire meglio il problema. Da quello che abbiamo appreso, purtroppo la vertenza è davvero bloccata e ci sembra che le strade di uscita siano molto complesse. Desideriamo, come Diocesi, manifestare la nostra disponibilità per la mediazione, perché crediamo che davvero questa azienda e i lavoratori con le loro competenze abbiano un valore prezioso per il nostro territorio. Abbandonare Firenze ci sembra una scelta su cui si può riflettere e ripensare, è in gioco il bene del territorio, è in gioco il rispetto della dignità di tante persone e la sicurezza delle loro famiglie”.


“Ringraziamo l’arcivescovo per l’attenzione – dicono Fiom, Fim e Rsu – che certamente aiuta la nostra battaglia e conforta i lavoratori. A lui abbiamo ribadito il nostro impegno per difendere la manifattura di questa città, che non può vivere solo sulla rendita, ma deve salvaguardare il suo patrimonio produttivo. I lavoratori della Targetti non chiedono altro che di poter continuare, con il loro lavoro, a sostenere sé stessi e le loro famiglie e contribuire al bene comune della società. Il lavoro, un lavoro sicuro e dignitoso, è il fondamento della nostra società e un elemento prezioso per la piena realizzazione delle persone”. Fim e Fiom inoltre spiegano: “Le nostre richieste da novembre scorso sono sempre le stesse: ammortizzatori sociali di lungo periodo e per i lavoratori di tutte le sedi Targetti, tali da accompagnare, con sacrificio da parte loro, un piano di rilancio dell’azienda serio e sostenibile che preveda il mantenimento dell’attività produttiva a Firenze così come a Nusco, strumenti di aiuto istituzionali, chiarezza sulla vendita dell’immobile e soprattutto sull’individuazione di un nuovo stabilimento produttivo per Firenze”.