Wwf: “L’apertura anticipata della caccia? Un’aggressione per la nostra fauna”

FIRENZE – L’apertura anticipata della caccia, nello specifico ad alcune specie di uccelli, ha provocato la reazione del Wwf. A prendere posizione per l’associazione ambientalista è stato Roberto Marini, delegato regionale per la Toscana. “Siamo arrivati – spiega – al consueto appuntamento di fine agosto con la delibera della giunta regionale della Toscana, con cui […]

FIRENZE – L’apertura anticipata della caccia, nello specifico ad alcune specie di uccelli, ha provocato la reazione del Wwf. A prendere posizione per l’associazione ambientalista è stato Roberto Marini, delegato regionale per la Toscana. “Siamo arrivati – spiega – al consueto appuntamento di fine agosto con la delibera della giunta regionale della Toscana, con cui la Regione approva l’apertura anticipata della caccia ad alcune specie di uccelli ai primi di settembre (quest’anno tortora, gazza, ghiandaia, cornacchia grigia, storno). Non è un caso che per l’approvazione della delibera si aspetti l’ultimo giorno utile; la Regione lo fa infatti per non dare tempo alle associazioni ambientaliste di avviare un ricorso al Tar”. “La caccia ai primi di settembre – aggiunge – è particolarmente dannosa per molteplici motivi. Si permette infatti di sparare a fine estate quando molti giovani dell’anno non sono ancora indipendenti, quando le condizioni ambientali e climatiche sono in genere particolarmente difficili, quando sono ancora presenti sul nostro territorio moltissime specie migratrici protette che ancora non hanno iniziato il viaggio migratorio e che saranno coinvolte purtroppo dagli spari dei cacciatori. Tutto questo dopo che la Regione ha approvato a luglio un calendario venatorio per la nuova stagione ancora una volta in palese contrasto con le indicazioni del mondo scientifico e anche con recente sentenza del Tar sul calendario dell’anno scorso a seguito di ricorso delle associazioni ambientaliste (Wwf, Enpa, Lac, Lav e Lipu) ed è proprio per questo ricorso che la Regione si è vista costretta quest’anno almeno a diminuire il numero delle specie concesse in preapertura”. “Quando i nostri politici – conclude – si renderanno conto che la biodiversità è un bene di tutti, non è inesauribile, anzi si sta drammaticamente esaurendo, non può e non deve essere svenduta al primo offerente? Quando i loro figli chiederanno loro come mai la maggior parte della fauna selvatica toscana sarà scomparsa?”.