Atto vandalico contro la mostra sulle foibe: la solidarietà del consiglio comunale

CAMPI BISENZIO – Dopo l’atto vandalico che sabato scorso ha preso di mira la mostra sulle foibe allestita in piazza Dante dal gruppo consiliare di Forza Italia, prende posizione anche Alessio Colzi, presidente del consiglio comunale campigiano: “A nome del consiglio comunale di Campi Bisenzio, esprimo la più ferma condanna per il gesto dell’altro ieri […]

CAMPI BISENZIO – Dopo l’atto vandalico che sabato scorso ha preso di mira la mostra sulle foibe allestita in piazza Dante dal gruppo consiliare di Forza Italia, prende posizione anche Alessio Colzi, presidente del consiglio comunale campigiano: “A nome del consiglio comunale di Campi Bisenzio, esprimo la più ferma condanna per il gesto dell’altro ieri che ha colpito in modo incivile la mostra dedicata al ricordo delle Foibe, organizzata dal gruppo consiliare di Forza Italia. Esprimo inoltre piena solidarietà ai consiglieri nel gruppo, denunciando la stupidità del gesto, per ora attribuibile a ignoti, sia esso di natura vandalica, sia esso soprattutto di matrice politica, poiché Campi Bisenzio, cittadinanza e istituzioni, hanno sempre dimostrato una cultura di tolleranza e rispetto di tutta la Memoria recente e passata”. E ancora: “Oltre all’iniziativa del gruppo di Forza Italia, voglio ricordare infatti che l’amministrazione e il consiglio comunale, rappresentati dal vice-sindaco Monica Roso e dal sottoscritto, hanno celebrato il 10 febbraio la giornata del ricordo delle foibe e delle pagine spesso dimenticate dell’esodo degli italiani dalle terre contese con l’ex Stato jugoslavo, presso il liceo Agnoletti di Campi Bisenzio. Un’iniziativa che continua a marcare quella traccia avviata con la prima visita istituzionale campigiana a Basovizza nel 2010 e conferma, in tutto e per tutto, l’attenzione al tema complesso delle foibe, che non merita di essere conteso o denigrato in nome di appartenenze politiche che spesso ne banalizzano l’essenza e sono alla base di ridicole contrapposizioni politiche che per fortuna non si sono mai verificate a Campi Bisanzio, ma va compreso nel giusto contesto storico e nel suo essere supplemento di violenza, di quella triste ed enorme pagina di storia chiamata seconda guerra mondiale”.