Canile del Termine. Tauriello (FI) “Non poteva esserci esito diverso”

SESTO FIORENTINO – “Non poteva esserci esito diverso, giustamente, dopo anni di mancate risposte, di mancato dialogo e di abbandono istituzionale, di una diatriba giudiziaria ed amministrativa che  portato anche alla sospensione dell’autorizzazione sanitaria”. E’ quanto afferma, in una nota, il capo gruppo di Forza Italia Maria Tauriello sullo sgombero del canile del Termine avvenuta ieri […]

SESTO FIORENTINO – “Non poteva esserci esito diverso, giustamente, dopo anni di mancate risposte, di mancato dialogo e di abbandono istituzionale, di una diatriba giudiziaria ed amministrativa che  portato anche alla sospensione dell’autorizzazione sanitaria”. E’ quanto afferma, in una nota, il capo gruppo di Forza Italia Maria Tauriello sullo sgombero del canile del Termine avvenuta ieri 20 luglio.

“Esattamente due anni fa – dice Tauriello – eravamo stati noi di  Forza Italia a chiedere al sindaco Falchi, appena insediatosi alla guida del nostro Comune, cosa intendesse fare in merito all’annosa questione del Canile dove, per oltre venti anni, l’associazione ha operato con il solo autofinanziamento trasformando la ‘palude’ che era in una struttura non bella a vedersi, ma nella quale gli animali stavano  bene ed erano oggetto di cure ed amore. Stavolta l’amministrazione comunale ha avuto un tempismo ineccepibile, francamente inconsueto, indice di chissà quali altre motivazioni”.

Per Tauriello la il blitz al canile del Termine è avvenuto con “sorprendente eccesso di zelo” rispetto ad un’altra vicenda, quella dello “sgombero dell’edificio di via Ponte a Giogoli all’Osmannoro, occupato da circa 40 nomadi”. L’ordinanza, dice Tauriello “ha dormito per mesi nei cassetti ed è stata eseguita solo dopo l’incendio e la morte di un occupante, in questo caso, invece, con un sorprendente eccesso di zelo, l’amministrazione comunale ha chiesto alle autorità competenti l’immediata esecuzione dell’ordinanza, con una dimostrazione di forza mediatica ed uno spreco di risorse inutile poichè l’amministrazione comunale avrebbe potuto concedere una proroga all’associazione per trasferire con il tempo dovuto, utile  e necessario (i cani e i gatti non sono oggetti) tutta la struttura. Inoltre, per la fretta di agire, non si è pensato  al trauma da separazione dei venti cani, trasferiti al canile Pistoia, dal resto del branco. Non potevamo, quindi, aspettarci un esito diverso. L’amministrazione Falchi, del resto, non ha mai saputo indicare una soluzione possibilmente condivisa capace di risolvere una problematica che in ogni caso riguardava  Sesto ed è rimasta inattiva delegando anche in questo caso la propria funzione decisionale alle sola decisione del Consiglio di Stato. Un’altra occasione persa per il comune di Sesto Fiorentino sperando che tanta fretta non serva soltanto a fare pulizia e a ‘sgomberare il campo’ in un’area di grande interesse strategico”.