Dieci anni senza Edoardo, “ma è in un posto bellissimo dove ha tante cose da fare”

SIGNA – Non è facile raccontare il dolore. Non è facile raccontare il proprio, tanto meno quello degli altri. Di una mamma, di un babbo, di una sorella che hanno visto strappare alla vita un figlio, un fratello, con la stessa violenza con cui un fulmine squarcia il cielo quando pochi minuti prima era invece […]

SIGNA – Non è facile raccontare il dolore. Non è facile raccontare il proprio, tanto meno quello degli altri. Di una mamma, di un babbo, di una sorella che hanno visto strappare alla vita un figlio, un fratello, con la stessa violenza con cui un fulmine squarcia il cielo quando pochi minuti prima era invece sereno. Un dolore che con il passare del tempo si “trasforma” ma non si può alleggerire, anzi, Ti permette solo di conviverci insieme. E viene vissuto sempre con la speranza – purtroppo vana – di veder riaprire quella porta e sentirsi dire: “Eccomi, sono tornato”. Oggi è il 12 giugno e sono dieci anni esatti dal giorno in cui Edoardo Morosi (che il prossimo agosto avrebbe compiuto 25 anni) venne ucciso in un incidente stradale ai Colli, travolto da una macchina, al culmine di un sorpasso azzardato e a velocità folle per il tipo di strada, dopo che era stato a fare benzina in sella al suo motorino. Stava uscendo dal distributore e a casa non è più tornato. Negli anni passati, l’associazione che ne porta il nome, “Un pozzo per Edoardo”, organizzava sempre degli eventi. Ma in questo maledetto 2020 non è stato possibile a causa di un virus che ha stravolto la vita di tanti. Per questo, per ricordare Edoardo e una giovanissima vita che purtroppo non c’è più, i familiari danno appuntamento a chiunque lo desideri domani, sabato 13 giugno, alle 16 al cimitero di Signa per una breve funzione religiosa e per raccogliersi nella preghiera. Di tutto questo ne abbiamo parlato con la mamma, Patrizia, nel luogo dove è stato collocato un pozzo che vuole appunto ricordare Edoardo e a pochi metri da dove, dieci anni fa, ci fu il terribile incidente. Poche le parole dette, intervallate da lacrime e qualche sorriso: “Sono sicura che adesso sta in un posto bellissimo dove ha tante cose da fare”. Anche noi crediamo sia così, anche chi scrive. Così come è bello pensare che ci sia davvero un luogo dove i dolori, le tristezze, le delusioni di ognuno di noi, quelle della vita quotidiana, si trasformino in sorrisi che nessuno può sfregiare. Che nessuno può permettersi di sfregiare.