Giorgio Butini dono un’opera al Jordan Museum di Amman

LASTRA A SIGNA – Un’opera in marmo dell’artista lastrigiano Giorgio Butini sarà donata al Jordan Museum di Amman in Giordania. Si tratta di “Regeneratio” (La Rinascita) e l’occasione è data dalla mostra Leonardo’s Machines al Jordan Museum. Proprio per ricordare il Cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, morto ad Amboise in Francia il 2 maggio […]

LASTRA A SIGNA – Un’opera in marmo dell’artista lastrigiano Giorgio Butini sarà donata al Jordan Museum di Amman in Giordania. Si tratta di “Regeneratio” (La Rinascita) e l’occasione è data dalla mostra Leonardo’s Machines al Jordan Museum. Proprio per ricordare il Cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, morto ad Amboise in Francia il 2 maggio 1519, che ricorrerà nel 2019, 25 modelli delle macchine vinciane, provenienti dal Museo Leonardo da Vinci di Firenze, sono oggetto della mostra Leonardo’s Machines presso il Jordan Museum di Amman in Giordania che si inaugura oggi pomeriggio, 6 novembre, alla presenza di S.A.R. la Principessa Sumaya bint Al-Hassan, presidente della Royal Scientific Society e vicepresidente del Museo. La mostra è stata organizzata in collaborazione con l’ambasciata italiana ad Amman. Quella di Amman è la prima di una serie di esposizioni, organizzate sia in Italia che all’estero in occasione di questo importante anniversario, nelle quali saranno esposte questi modelli. All’inaugurazione della sarà presente anche Gabriele Niccolai che continua insieme ai suoi figli la passione del padre Carlo per le macchine vinciane e direttore artistico del museo fiorentino di proprietà della sua famiglia. Insieme a lui ci sarà l’artista toscano Giorgio Butini.

“Regeneratio”, l’opera in marmo di Giorgio Butini, si si ispira all’Uomo Vitruviano, uno di disegni più famoso di Leonardo da Vinci, che rappresenta l’unione simbolica tra arte e scienza. La figura infatti è perfettamente collocata all’interno di due figure geometriche, il cerchio e il quadrato, forme considerate perfette dal filosofo greco Platone. Le due strutture geometriche rappresentano la creazione: il quadrato rappresenta la Terra o la Natura, mentre il cerchio l’Universo. L’uomo entra in contatto con le due figure in maniera del tutto proporzionale e ciò rappresenta la natura perfetta della creazione dell’uomo in sintonia con Terra e Universo. Il disegno, unico nel suo genere, è stato interpretato grazie ai due testi esplicativi presenti nella parte superiore e in quella a piè di pagina. Interessante come le note rimandino ad un passo di Vitruvio, architetto e scrittore romano ritenuto il più famoso teorico di architettura di tutti i tempi.

Il Maestro Giorgio Butini, insieme a Gabriele Niccolai, promotore del progetto, reinterpreta nel nostro presente la figura dell’Uomo Vitruviano mentre ancora cerca di arrivare alla perfezione con l’Universo, non ancora raggiunta, in una sfida continua tra il passato, presente e futuro. L’artista infatti colloca l’Uomo sopra una sfera che, a suo avviso, rappresenta ancora di più del cerchio la perfezione assoluta. Nella sua metafora l’opera rappresenta la Nascita dell’Uomo dal grembo materno, rappresentato dalla Sfera. L’Uomo viene raffigurato mentre cerca di uscire dalla sfera, con un grande immenso sforzo, visibile nel suo volto, mentre prova a raggiungere quella perfezione di elemento singolo e puro che lo completerà nella totale felicità ed armonia con la Natura e l’Universo.