Il Comune alla Conferenza delle Città Solidali

SESTO FIORENTINO – Il Comune di Sesto Fiorentino, rappresentato dall’assessore Massimiliano Kalmeta, ha partecipato gli scorsi 4 e 5 ottobre alla Conferenza della Città solidali con il Popolo Saharawi che si è tenuta a Vigo, in Spagna. Erano presenti, oltre al sindaco di Vigo e ad alcuni ministri e governatori della Repubblica Araba Saharawi Democratica, […]

SESTO FIORENTINO – Il Comune di Sesto Fiorentino, rappresentato dall’assessore Massimiliano Kalmeta, ha partecipato gli scorsi 4 e 5 ottobre alla Conferenza della Città solidali con il Popolo Saharawi che si è tenuta a Vigo, in Spagna. Erano presenti, oltre al sindaco di Vigo e ad alcuni ministri e governatori della Repubblica Araba Saharawi Democratica, i rappresentanti delle città gemellate di Italia, Spagna, Franca e Algeria e delle associazioni cooperazione.

Nel suo intervento, l’assessore Kalmeta ha sottolineato lo spirito di amicizia che lega Sesto Fiorentino con il Popolo Saharawi fin dal 1984 quando, prima città in Italia, firmò un patto di gemellaggio. “Da allora – ha ricordato – lo spirito di amicizia fra le nostre due comunità è andato crescendo anno dopo anno, e molte sono le iniziative che ci hanno visti fianco a fianco: il grande piacere di ospitare in estate i ‘piccoli ambasciatori di pace’, le periodiche visite ai campi, le tante occasioni di cooperazione, ma anche di testimonianza diretta della dura situazione che da troppo tempo vive il Popolo Saharawi in esilio nei campi in Algeria”. Nel citare le tante iniziative, l’assessore ha sottolineato come queste non sarebbero possibili senza il fondamentale lavoro portato avanti dall’Associazione Ban Slout Larbi.

Durante il dibattito è emerso con forza il tema della necessità di coordinare le iniziative e di affiancare alla cooperazione l’attività di supporto politico.

“Questo concetto – commenta Kalmeta – ci vede assolutamente concordi. La nostra Amministrazione si impegnerà a cooperare con la rete dei comuni gemellati. Sarà importante esercitare una forte azione politica per appoggiare la causa dell’auto determinazione del Popolo Saharawi e del so ritorno in quello che è e sarà sempre il suo territorio. Solo agendo congiuntamente avremo la forza di esercitare una forte influenza politica in ogni contesto istituzionale”.