Imprese, Marchetti (FI): “Nel primo trimestre 2020 nel fiorentino 3.949 chiusure”

FIRENZE – “Solo nel primo trimestre 2020 la provincia di Firenze ha registrato una mortalità d’impresa pari a 3.949 cessazioni. E le 1.822 nuove aziende nate nello stesso periodo sono escluse dai sostegni Cura Italia che ancora non arrivano nemmeno al resto della platea avente i requisiti. La Regione appronti con massima urgenza un paracadute […]

FIRENZE – “Solo nel primo trimestre 2020 la provincia di Firenze ha registrato una mortalità d’impresa pari a 3.949 cessazioni. E le 1.822 nuove aziende nate nello stesso periodo sono escluse dai sostegni Cura Italia che ancora non arrivano nemmeno al resto della platea avente i requisiti. La Regione appronti con massima urgenza un paracadute di sostegni, defiscalizzazioni e misure di spessore o si preparara un disastro epocale”: è quanto afferma il capo gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti commentando i dati relativi alla nati-mortalità delle imprese nel primo trimestre 2020 elaborati da Infocamere attraverso l’analisi trimestrale Movimprese per conto di Unioncamere. “Ho preso visione delle analisi statistiche tra gennaio e marzo di quest’anno e i dati sono impressionanti. Il saldo della nati-mortalità su base regionale vede una perdita pari a -3.854 aziende di cui si impoverisce il tessuto produttivo toscano. Il dato è frutto della nascita, nel primo trimestre 2020, di 7.087 aziende a fronte della cessazione di 10.941 aziende. Nella provincia di Firenze questo si traduce in 1.822 nuove aziende e 3.949 cessazioni, con un saldo negativo di -2.127”. “Sono cifre che fanno spavento, ma non sono che l’avvio della valanga innescata dall’emergenza Covid-19 – aggiunge Marchetti – i cui riverberi si faranno purtroppo sentire in maniera assai più accentuata nei prossimi trimestri”. “Non che io abbia la palla di cristallo né sia un catastrofista in saldo – continua – ma i fatti parlano chiaro. Al lockdown hanno fatto riscontro misure assunte solo sulla carta, perché rispetto alla platea degli aventi diritto sono pochissime le aziende che hanno avuto concretamente accesso ai sostegni. In più c’è tutto il segmento di aziende nate nel 2020 che restano persino escluse dal provvedimento che già è una beffa. Ma comunque: le imprese registrate di fresco quest’anno non hanno da poter presentare una dichiarazione dei redditi. Per questo non possono accedere al fondo per le Pmi ampliato, sulla carta, dal Cura Italia. Per loro, appena aperte e quindi ‘in culla’ rispetto al mercato, non restano che le linee di credito tradizionali a tassi non agevolati. Ma con quali garanzie? Insomma, qui c’è il concreto rischio di ecatombe”. Da qui il suo appello: “Oggi è già tardi. La Regione deve frugarsi in ogni angolino delle tasche e mettere a punto lei stessa un portafoglio per erogazioni a fondo perduto a partire da chi è escluso perfino dalla pia speranza di altri sostegni. La Toscana, export a parte, era già in condizioni economiche critiche. Viene da anni di stagnazione e andamento lento in economia. Se adesso Rossi&C. anziché fare post su Facebook non attuano misure concrete, per il tessuto economico, produttivo ed occupazionale della Toscana sarà la mazzata finale”.