Inchiesta: passeggiare in città con i marciapiedi malmessi

SESTO FIORENTINO – Un giorno qualunque. Un pedone si avventura in una passeggiata dal Cimitero maggiore di via Gramsci fino a piazza Ghiberti. Di fronte alla villa Corsi-Salviati la prima scoperta: il marciapiede è in pessimo stato. Non è asfaltato. Non è pianeggiante e ben lastricato. Sono presenti pietre sconnesse e l’avvallamento del terreno, cioè […]

SESTO FIORENTINO – Un giorno qualunque. Un pedone si avventura in una passeggiata dal Cimitero maggiore di via Gramsci fino a piazza Ghiberti. Di fronte alla villa Corsi-Salviati la prima scoperta: il marciapiede è in pessimo stato. Non è asfaltato. Non è pianeggiante e ben lastricato. Sono presenti pietre sconnesse e l’avvallamento del terreno, cioè il suo abbassamento, che rende il passaggio complicato. All’ASL, svoltando a sinistra, in viale Machiavelli solchi e buche rovinano il marciapiede ormai da troppo tempo, danni causati dalle radici dei pini che sollevano il terreno rovinando la zona pedonale e impedendo un’andatura fluida. Il pedone prosegue la sua passeggiata e, non prestando attenzione a dei tombini in rilievo, rischia di cadere. Passato il centro, arriva in via Santa Caterina, vicino a piazza San Francesco: danni ancora più gravi e ben visibili. Il margine sconnesso crea una fessura che può essere pericolosa per tutti ma soprattutto per persone con stampelle, bastoni o deambulatori. Proseguendo lungo via di Querceto e viale Michelangelo è evidente la strettezza delle strade e numerosi rialzamenti. Nel viale Michelangelo sono presenti crepe e “rattoppi” del marciapiede, val a dire vari strati di asfalto stesi più volte. Non brilla il mantenimento delle strade e dei marciapiedi che sono in peggiori condizioni in periferia, in zone come Quinto Basso, rispetto alla zona centrale che presenta marciapiedi meglio asfaltati, anche se questi hanno sempre un rialzo, cioè un alto stacco tra la carreggiata e la banchina che può essere ostacolo per le persone con carrozzine.  Ogni giorno molti ostacoli sono affrontati dai pedoni, ci sono anche persone che possono essere più in difficoltà rispetto ad altri come disabili, anziani o donne con passeggini. La mobilità è un diritto e tutti devono essere liberi di vivere la propria città.
Giulia Borrelli
Viola La Chiusa

N. B. – Le autrici sono due giovani studentesse dell’Istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino che parteciupano ad uno stage formativo presso la redazione di piananotizie.it. Questa è il frutto del lavoro svolto nell’ambito del progetto formativo. Per questo lavoro di ricerca le ragazze hanno utilizzato materiali di pubblico dominio e verificando personalmente quanto raccontato.

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