Le “Mamme no inceneritore” chiedono ai Comuni di fare ricorso al Tar

SESTO FIORENTINO – Una richiesta formale per ricorrere al Tar della Toscana contro l’autorizzazione rilasciata per la costruzione dell’inceneritore a Case Passerini. E’ quella presentata dalle “Mamme no inceneritore” ai Comuni di Sesto, Campi, Prato, Scandicci, Signa, Calenzano e Lastra a Signa. “Le associazioni ambientaliste (Wwf, forum ambientalista, Italia Nostra, Coordinament Comitati della Piana, Assemblea […]

SESTO FIORENTINO – Una richiesta formale per ricorrere al Tar della Toscana contro l’autorizzazione rilasciata per la costruzione dell’inceneritore a Case Passerini. E’ quella presentata dalle “Mamme no inceneritore” ai Comuni di Sesto, Campi, Prato, Scandicci, Signa, Calenzano e Lastra a Signa. “Le associazioni ambientaliste (Wwf, forum ambientalista, Italia Nostra, Coordinament Comitati della Piana, Assemblea per la Piana contro le nocività, Medicina Democratica Firenze, Italia Nostra Firenze, Comitato per le oasi Wwf dell’area fiorentina,Comitato per il Wwf di Pistoia e Prato, Forum ambientalista, Club sanità Firenze, Comitato Acqua BeneComune Prato, associazione Acqua BeneComune Pistoia, Associazione ABC Pistoia, Un’altra Sesto è possibile), che già avevano presentato un ricorso al Tar della Toscana contro la Via (Valutazione di impatto ambientale) – si legge in una nota – intendono ricorrere anche contro i provvedimenti conclusivi. Parallelamente continua l’impegno dei comitati affinché vengano finalmente considerate modalità più moderne di gestione dei rifiuti, economicamente vantaggiose e meno impattanti. Questo renderebbe assolutamente evidente che l’inceneritore di Case Passerini è un’opera in netto contrasto con il pubblico interesse. Ma la tutela dei cittadini e dei territori non può essere demandata solo ai comitati e alle associazioni ambientaliste, spetta alle amministrazioni comunali”. “Per questo motivo – continua il documento – è stata fatta richiesta ai vari Comuni, presenti nel raggio di cinque chilometri dall’impianto, di fare ricorso al Tar contro la Via e i provvedimenti dell’Autorizzazione unica conclusiva”. In primo luogo la richiesta è stata inviata al commissario del Comune di Sesto Fiorentino, sul cui territorio dovrebbe essere realizzata l’opera e “il cui consiglio comunale aveva deliberato sia la sospensione, con finalità di precauzione e di salvaguardia, di ogni procedimento relativo all’inceneritore, sia l’impegno dell’amministrazione sestese a impugnare il provvedimento finale che scavalcasse il parere contrario del Comune di Sesto”. In secondo luogo al consiglio comunale di Campi Bisenzio che, “sebbene nell’ultima conferenza dei servizi non si sia presentato, ha partecipato alle precedenti conferenze chiedendo esplicitamente la sospensione a tempo indeterminato dell’iter amministrativo legato alla realizzazione del nuovo impianto di termovalorizzazione, esigendo una generale riqualificazione ambientale della Piana”. In terzo luogo ai Comuni di Signa, Lastra a Signa, Scandicci, Calenzano e Prato, “non interessati direttamente da opere edilizie legate all’inceneritore, ma altrettanto coinvolti per le ricadute degli inquinanti e i rischi sulla salute umana”. “Non è stata inviata richiesta al Comune di Firenze, pur essendo coinvolto territorialmente e con la maggior densità di persone interessate dalle ricadute, in quanto il Sindaco e la maggioranza in consiglio non hanno mai messo in dubbio la bontà dell’opera, marcando sempre assenza in conferenza dei servizi e rilasciando pareri favorevoli a priori, senza alcuna prescrizione.