Le stanze segrete del Palazzo Medici Riccardi (foto gallery)

Come in un vecchio secretaire d’altri tempi, dove aprendo qualche cassetto se ne scope un algtro segreto, Palazzo Medici Riccardi, attuale sede della Provincia di Firenze, nasconde gioielli culturali dietro porte impreziosite da elementi barocchi e specchi. La “stanza segreta” che l’ignaro visitatore non si aspetta di trovare è la Bibloteca Moreniana. Qualche giorno fa, […]

Come in un vecchio secretaire d’altri tempi, dove aprendo qualche cassetto se ne scope un algtro segreto, Palazzo Medici Riccardi, attuale sede della Provincia di Firenze, nasconde gioielli culturali dietro porte impreziosite da elementi barocchi e specchi. La “stanza segreta” che l’ignaro visitatore non si aspetta di trovare è la Bibloteca Moreniana. Qualche giorno fa, noi di Piananotizie siamo entrati nella stanza dei libri, la stanza segreta, guidati dal Presidente della Provincia Andrea Barducci.

La sede della Provincia ha una lunga storia che inizia alla metà del 400. Il Palazzo austero oggi, lo era anche nel 1460 quando fu aperto. A commissionarlo all’architetto Michelozzo proprio con questa caratteristica fu Cosimo de’ Medici. La scelta dell’architetto Michelozzo si orientò su una costruzione di un edificio dall’aspetto cubico e severo affacciato su quella che allora si chiamava la via Larga, oggi via Cavour, a protezione delle chiese che si trovavano nelle strade dietro al palazzo. All’interno del palazzo era stato delimitato un giardino ancora oggi visitabile. Il Palazzo rimase di proprietà della famiglia Medici fino alla metà del 600 quando tornò al Granduca Ferdinando II e poi fu venduto alla ricca famiglia di banchieri Riccardi che lo acquistò per 40mila scudi e gli cambiò nome nel 1659. La nuova proprietà apportò una serie di modifiche al Palazzo: aggiunse un nuovo corpo di fabbrica, realizzò la Galleria e creò la Biblioteca Riccardiana. Nel 1839 nacque la Bibliteca Moreniana per il lascito di libri del canonico Domenico Moreni e nel 1874 l’edificio fu acquistato dalla Provincia di Firenze.

E da qui riparte la storia del nostro viaggio nelle stanze segrete celate da porte appena accennate. E’ la Galleria, un tempo sala da ballo dotata di specchi e armadi, poi sede del consiglio provinciale. Ad un occhio distratto sfuggono quelle sottili fessure a forma di armadi e porte nascosti da arabeschi, affreschi e disegni dorati, ma poi proprio come in un antico secretaire, la parete si muove e si apre una porta. Ad accoglierci il personale della Biblioteca Moreniana costruita in una galleria parallela a quella della sala da ballo. La sua nascita avviene nel 1870 con l’acquisizione da parte della Deputazione Provinciale di Firenze della biblioteca appartenuta a Pietro Bigazzi. La raccolta , il cui fondo più cospicuo comprende parte della biblioteca di Domenico Maria Manni e quella di Domenico Moreni, compilatore della Bibliografia storica ragionata della Toscana del 1805, è costituita soprattutto da documenti relativi alla storia e alla cultura Toscana. Nel 1942 la Biblioteca fu aperta al pubblico nei locali di Palazzo Medici Riccardi insieme alla Biblioteca dei Riccardi. Dal 1978 la biblioteca è gestita direttamente dalla Provincia di Firenze pur continuando a condividere con la Riccardiana alcuni servizi al pubblico. Tra i libri antichi e storici anche alcune rarità. Nel piccolo ufficio dove gli esperti si occupano della gestione libraria, compare anche il primo stemma della Provincia di Firenze.
La particolarità di questa Biblioteca è quella di avere… un passaggio segreto.

Proprio così. Come in un film, basta spingere la libreria con la mano e questa si apre come una porta e permette di entrare in un corridoio con tanto di scale che portano al piano superiore della libreria, quella che si affaccia sul ballatoio. Un sistema di stanze segrete che invita a pensare a possibili intrighi e trame misteriose, ideate dagli architetti durante il restauro del palazzo. Oggi quelle stanze segrete sono un piacevole “gioco” per il visitatore, un elemento che affascina ancor di più colui che entra nel Palazzo della Provincia.

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