FIRENZE – Crollo del potere d’acquisto per 1,2 milioni di lavoratori dipendenti (in media di 1.870 euro annui, i più colpiti sono gli edili); incremento dei costi energetici per le famiglie pari al 116% (in termini assoluti pari a +1.560 euro annui); +10% del costo dei beni alimentari (paniere mensile aumentato di 52 euro); aumento pari a 218 euro della rata media mensile dei mutui. Sono gli effetti sui cittadini toscani dell’impatto dell’inflazione (che potrebbe salire ulteriormente fino al 9,2% a fine anno), secondo le stime realizzate da Ires Toscana (con il ricercatore Roberto Errico) e il centro studio della Cgil Toscana, studio che è stato presentato oggi presso la sede di Cgil Toscana a Firenze.
“Dai beni alimentari al credito: c’è un’inflazione asimmetrica che colpisce il ceto medio e le famiglie e basso reddito – dice Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana -. Ires Toscana e Cgil Toscana, prima ad aprile e poi a luglio 2022 avevano evidenziato l’effetto asimmetrico di questa inedita tipologia di iperinflazione importata. L’inflazione colpisce quasi tutti i beni di consumo; tuttavia, sono i beni di prima necessità per antonomasia, ovvero bollette dell’energia e generi alimentari a crescere in misura nettamente superiore all’inflazione complessiva. Ciò comporta una inflazione percepita da parte delle famiglie a basso reddito nettamente superiore rispetto alla media. Lo stesso ceto medio vive una situazione di difficoltà, con una perdita di potere d’acquisto tale da presagire un ulteriore veloce declino delle capacità di spesa. Per i redditi medi, la sciagurata scelta della banca Centrale Europea d’innalzare proprio in una congiuntura di questo tipo i tassi d’interesse di riferimento, comporta anche un incremento superiore ai 210 euro del costo del credito per acquisto di immobile prima casa ed un più generale incremento dei costi di accesso al credito”.
“Stiamo rischiando di trovarci in una situazione socialmente insostenibile, occorre che la politica intervenga subito, – spiega la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini – sabato 8 ottobre, a un anno dall’assalto squadrista alla nostra sede nazionale, manifesteremo a Roma in piazza del Popolo il pomeriggio per chiedere all’Italia e all’Europa di rimettere al centro i temi del lavoro e della giustizia sociale. Rilanciamo al prossimo Governo il nostro decalogo di proposte, tra cui: l’aumento di stipendi e pensioni; l’introduzione del salario minimo e una legge sulla rappresentanza; il superamento della precarietà; una vera riforma del fisco; garantire e migliorare una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza; un tetto alle bollette; un piano per l’autonomia energetica fondato sulle fonti rinnovabili; la sicurezza nei luoghi di lavoro, e qui non posso che annunciare la partecipazione di Cgil Toscana alla manifestazione domani in piazza Sant’Ambrogio a Firenze per lo sciopero dei rider, dopo la morte sul lavoro di sabato scorso, un’altra inaccettabile vittima di un sistema che va modificato perché le persone devono venire prima del profitto”.
Infine, Luca D’Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana, che constata come “ormai i rincari costano ai cittadini più di uno stipendio, rischiamo l’acuirsi di un conflitto sociale che sta montando, la situazione è complicata, il Governo ha il compito di rimettere liquidità in tasca ai cittadini e con l’autorità dell’energia occorre intervenire sull’aumento delle bollette”.