Lutto nazionale per le vittime del naufragio di Lampedusa

SESTO FIORENTINO – La vergogna è un sentimento ridicolo nei confronti di una tragedia come quella di Lampedusa. La vergogna la provano quanti si trovano in una condizione di debolezza, di bisogno, che sono cotretti a fare qualcosa che non fanno volentieri, chi è nudo davanti ad estranei. Ecco la vergogna la provano coloro che […]

SESTO FIORENTINO – La vergogna è un sentimento ridicolo nei confronti di una tragedia come quella di Lampedusa. La vergogna la provano quanti si trovano in una condizione di debolezza, di bisogno, che sono cotretti a fare qualcosa che non fanno volentieri, chi è nudo davanti ad estranei. Ecco la vergogna la provano coloro che sono costretti a scendere dai barconi davanti all’occhio indiscreto delle telecamere pronte a cogliere il loro pianto e i loro corpi scarnificati. La vergnogna la provano quelle mamme che non hanno potuto o saputo proteggere i propri figli che, a 6 mesi, sono annegati nei cristallini mari dinanzi a Lampedusa e all’Isola dei Conigli. La vergogna la provano i genitori, le mogli, i mariti, i figli, di quelle centinaia di migranti, disperati, che sono affogati, che sono morti calpestati dagli altri disperati come loro.

Noi possiamo solo provare ribrezzo per noi stessi. Per le nostre pance piene. Per i nostri miserrimi discorsi sulla necessità di trovare “uno sviluppo sostenibile”. Schifo dobbiamo provarlo noi che ci irritiamo per il prezzo della benzina ma continuiamo a fare il pieno. Voltastomaco dovremmo provarlo noi che permettiamo di far pagare ad atleti stipendi da 2 milioni all’anno (oltre i premi). Ira dovremmo provarla noi nei confronti di chi non paga le tasse perché è furbo.

Noi, che non siamo cattolici, possiamo solo provare pietà per quanti “parlano bene e razzolano male”. Per quei milioni di disperati che rischiano tutto (e per tutto c’è anche la propria vita e quella dei familiari) possiamo solo provare solidarietà.

Piananotizie.it aderisce convintamente alla giornata di lutto nazionale per le vittime del naufragio di Lampedusa.

Daniele Calieri