Mariotti e Pecini: la Regione convoca un incontro

SESTO FIORENTINO – I vertici della Mariotti e Pecini (azienda che si occupa di produzione di  agitatori per liquidi utilizzati per gli impianti di depurazione e per l’industria farmaceutica) saranno convocati dalla Regione in un incontro. E’ quanto emerso oggi da una riunione convocata dal consigliere regionale del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini e alla […]

SESTO FIORENTINO – I vertici della Mariotti e Pecini (azienda che si occupa di produzione di  agitatori per liquidi utilizzati per gli impianti di depurazione e per l’industria farmaceutica) saranno convocati dalla Regione in un incontro. E’ quanto emerso oggi da una riunione convocata dal consigliere regionale del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini e alla quale hanno partecipato la Fiom e la Rsa dell’azienda e l’assessore Gariella Bruschi del Comune .

Nel corso dell’incontro i lavoratori hanno espresso contrarietà per la decisione di spostare a Reggio Emilia la sede delle produzioni presa da Interpump, la multinazionale che sta subentrando nella proprietà e detiene ad oggi il 60% delle azioni.

La Mariotti e Pecini, come è stato rilevato, è una piccola realtà di eccellenza, in tutto 14 addetti ma con buoni fatturati e ordini significativi. Appare quindi inspiegabile, secondo i lavoratori, la decisione di spostare la produzione fuori dalla Toscana, lasciando a Sesto Fiorentino soltanto un piccolo presidio che riguarda la progettazione. I lavoratori hanno espresso la forte contrarietà rispetto a questa decisione, sia per la difficoltà personali ma soprattutto per i rischi che comporterebbe sradicare un’azienda con queste caratteristiche, che si è imposta sul mercato proprio grazie al suo stretto rapporto con il territorio e ad un prodotto fortemente customizzato, di fattura quasi artigianale e che non potrebbe reggere se inserita in una produzione standardizzata tipica della multinazionale.

“Si tratta dell’ennesima contraddizione – dice Iuri Campofiloni della Fiom Cgil – di una multinazionale. La forza della Mariotti e Pecini, che ha all’attivo un portafoglio ordini corposo e un fatturato importante, sta nelle capacità di customizzare il prodotto grazie alle professionalità e al rapporto col territorio. Rispondere ai clienti adattando i prodotti alle loro esigenze è un lavoro quasi artigianale. Trasferire la società per inserirla in un sistema di produzione standardizzata significa rischiare di disperderla. Per questo, insieme ai delegati, abbiamo espresso alle istituzioni locali la nostra assoluta contrarietà al progetto”.

Simoncini ha condiviso le preoccupazioni dei sindacato, ribadito i rischi per l’impoverimento del tessuto produttivo e la ricaduta negativa sull’indotto e fatto presente che, nel corso del prossimo incontro con l’azienda, la Regione insieme al Comune di Sesto Fiorentino verificherà la possibilità che questa receda dalla decisione presa. All’azienda sarà anche prospettata, in quell’occasione, la possibilità da parte della Regione di mettere in campo strumenti per sostenerne l’ulteriore radicamento nel territorio.